Boato nel bunker degli Esposito, ritorna la stagione delle bombe

NAPOLI – Un messaggio. La bomba esplosa ieri notte in via Evangelista Torricelli nel quartiere Pianura. Alle 5 in punto i carabinieri della compagnia Bagnoli sono intervenuti all’altezza del civico 372 per la deflagrazione di un ordigno in strada. Di fronte alle palazzine: persone sbalzate dal letto all’alba. E decine di telefonate alle forze dell’ordine. Chiaro che non fosse un petardo. Qualcosa di più. Lo diranno le indagini.

I fatti

I militari dieci minuti più tardi blindano l’isolato: può succedere di tutto. Nel rione c’è la faida. Così presidiano l’intero Cannavino. Informano la Procura. Gli inquirenti pensano subito a un attacco degli Esposito-Marsicano-Calone ai Carillo-Perfetto, perché poche decine di metri più avanti abita il ras Antonio Carillo. Più tardi invertono la rotta: accertano che questo isolato è considerato un avamposto degli Esposito. E a loro probabilmente è diretto l’avvertimento. Questa l’ipotesi. Di più. La coabitazione forzata crea scintille ad ogni ora. Gli affiliati rischiano di incrociare i rivali, appena escono da casa. Ecco perché si litiga di continuo. La detonazione ieri notte non ha provocato feriti e danni. Segno che serviva lanciare un segnale.

Le indagini

Indagini in corso per chiarire la dinamica. Potrebbero essere arrivati in via Torricelli con una moto di grossa cilindrata. Non ci sono testimoni, per ora. Le indagini puntano ai rilievi e ai filmati delle telecamere. Non solo. Proprio qui un commando sparò nella notte del 19 agosto: davanti al palazzo, dove abita il ventunenne Giuseppe Cioffi, ristretto ai domiciliari. Gli inquirenti lo indicano vicino agli ambienti degli Esposito-Marsicano-Calone. Quella notte il gruppo di fuoco colpì il muro perimetrale della palazzina, una vetrata e la porta d’ingresso dell’abitazione. In quell’appartamento risiede Cioffi. E anche quella volta – per gli investigatori – fu un raid intimidatorio. Insomma due assalti in due mesi.

Lo stato di allerta

E ora è scattato lo stato di allerta delle forze dell’ordine. C’è il rischio di una escalation. La tensione è alle stelle. La sera cala il coprifuoco. C’è paura. Le ‘paranze’ sono tornate ad alzare la voce, nonostante i colpi inferti dallo Stato. Il 14 luglio lo Stato ha assestato un duro colpo alle cosche con una ‘retata’ e trenta arresti. Azzerati i quadri delle due fazioni in lotta. Ma ora risuonano le sirene anti clan nel quartiere Pianura. C’è il pericolo che i clan si siano riorganizzati dopo il blitz delle forze dell’ordine. Sono trascorsi più di tre mesi: il tempo per adottare le contromisure e riempire le caselle vacanti.

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