Pd, Boccia è il terzo candidato alla segreteria: “Il partito va rivoltato, la rottamazione di Renzi ha portato alla dissoluzione del centrosinistra”. E apre al dialogo coi 5 Stelle

L'ex presidente della commissione Bilancio alla Camera, ad oggi, se la vedrà con Nicola Zingaretti e Matteo Richetti.

Boccia vuole la segreteria Pd
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – Francesco Boccia è il terzo candidato alla segreteria del Partito democratico. Il deputato dem, ex presidente della commissione Bilancio alla Camera, ha ufficializzato la sua discesa in campo nelle ultime ore. Quasi un’entrata a gamba tesa, a rompere con l’impostazione storica – e verrebbe da dire ‘cancrenizzata’, visti i risultati poco felici raccolti negli ultimi mesi – del partito. E non la ha nascosto: “Mi candido perché il Pd va rivoltato”.

Segreteria Pd, Boccia si candida e attacca Renzi: “Un fallimento la sua rottamazione”

La sfida di Boccia, marito dell’ex deputata di Fi, Pdl e Nuovo centrodestra Nunzia De Girolamo, per risollevare le sorti del Nazareno inizia con una dolorosa quanto inevitabile ammissione. “Pensavamo di spiegare a chi c’era prima come andava il mondo e invece abbiamo portato il Pd al 18%, la dissoluzione del centrosinistra”, ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera. Quando parla di Matteo Renzi e delle sue responsabilità, non le manda a dire. “La rottamazione ha fallito clamorosamente, è stato un disastro culturale e politico. Lui è sempre stato un riformista, ma è finito travolto dal renzismo. Se uno non ammette con umiltà di avere sbagliato fa fatica a ripartire”.

L’apertura al dialogo coi 5 Stelle: “Non è uno scandalo, dobbiamo avere umiltà”

L’elemento di novità è l’apertura al dialogo con il Movimento 5 Stelle. “Non è uno scandalo dialogare su alcune misure. Il Pd deve avere l’umiltà di dire ‘tornate a casa’ ai tanti elettori che si sentivano traditi e hanno votato per loro. Al Sud è stato un plebiscito”, dice riferendosi ai numeri clamorosi che si sono riscontrati alle elezioni di marzo. Anche se poi, sui pentastellati, dichiara che “si sono messi nelle mani della destra di Salvini” e che “la protezione e il futuro sono a rischio”. Il suo biglietto da visita, però, è ‘alla Di Maio’: “Il Sud è la priorità assoluta”.

Il marito della De Girolamo è il terzo pretendente dopo Zingaretti e Richetti

Alle primarie di inizio anno, ad oggi, concorreranno quindi in tre. Boccia è l’ultimo in ordine di tempo dopo le ‘disponibilità’ date da Nicola Zingaretti e Matteo Richetti. “Chi si candida è mio alleato per la ricostruzione del Pd, non avversario. Io lavorerò sull’ascensore sociale. Il Pd deve essere il partito che consente agli ultimi di avere le opportunità dei primi”, ha commentato ancora Boccia affermando poi come il proliferare delle candidature non sia “un limite, è l’esistenza in vita del Pd. L’ho detto anche a Damiano e Delrio. Ma spero sia una sfida all’americana con la candidatura anche di donne, come Debora Serracchiani”.

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