Napoli, boss in trincea a Ponticelli

NAPOLI – Un’auto incendiata in via Arturo Toscanini nel parco Conocal. Hanno cosparso di liquido infiammabile una T-Rok parcheggiata davanti a una pazzina. Gli abitanti allertano le forze dell’ordine poco dopo le 9. Arrivano due pattuglie dei carabinieri, che blindano l’intero isolato. Poi il sopralluogo. Distrutti il lato anteriore e metà dell’abitacolo. Gli accertamenti degli investigatori sono rapidi, non c’è tempo da perdere, anche perché qui è in corso una guerra tra clan. Con assalti dinamitardi e rappresaglie armate. Serve capire cosa stia succedendo.

La macchina è di una 39enne, che fornisce pochi dettagli per le indagini. Non ha subìto minacce, né aggressioni. Non sa chi possa essere stato. Abita nella strada parallela. I vigili del fuoco un’ora più tardi parlano di natura dolosa. Un incendio così rapido può divampare solo con un acceleratore come la benzina. Di più. E’ successo mercoledì mattina.  Nelle stesse ore del duplice omicidio in via Eugenio Montale e i militari hanno voluto prima ricostruire i fatti, temevano un collegamento con l’assalto di piombo a un chilometro e mezzo di distanza: in macchina 5 minuti. Insomma una situazione esplosiva. E hanno tenuto la notizia riservata. Torna la stagione delle bombe a Ponticelli: tre raid in una settimana. Qualcuno ha detto: siamo sulla scia di Baghdad. Segno che i clan siano arrivati ai ferri corti. L’altro ieri notte due esplosioni in tre ore: la prima fa saltare in aria una utilitaria parcheggiata davanti a una palazzina in via Virginia Woolf.

Una Renegade ibrida grigia. Completamente distrutta. La polizia avvia gli accertamenti: qui abitano uomini di fiducia di Marco De Micco, arrestato il 5 aprile. C’è il gotha che lo sostiuisce da quattro mesi. E la prima ipotesi è un assalto ai vertici dei ‘Bodo’. La seconda bomba alle tre in punto all’angolo tra via Luca Pacioli e via Carlo Miranda. Le schegge mandano in frantumi gli infissi di un balcone. Nessun ferito. Ma tanto spavento tra gli abitanti. E’ l’inizio della contrapposizione armata, sospettano gli inquirenti. Da una parte i De Micco-De Martino che fino ad oggi hanno fatto gestito in monopolio gli affati illeciti, dall’altra i De Luca Bossa, che approfittano del vuoto di potere per fare un passo avanti. E nella notte pattuglie di centauri armati pattugliano le palazzine-bunker.

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