Brasile contro appello pro Lula di ex leader europei: arroganti

The regional president of the PT (Workers Party) for the state of Parana, Florisvaldo Fier, known as Dr. Rosinha, addresses the press outside the PT headquarters in Curitiba, Brazil on April 09, 2018. The dust is just settling after the dramatic jailing of Brazil's former president Luiz Inacio Lula da Silva, but it could quickly be stirred up again -- the nation's Supreme Court could vote this Wednesday on a legal change potentially letting Lula back out. / AFP PHOTO / Heuler Andrey

Brasilia (Brasile), 16 mag. (LaPresse/AFP) – Il governo brasiliano s’indigna per l’appello di vari ex leader europei a favore dell’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva, attualmente in carcere, perché gli sia consentito di correre nelle elezioni presidenziali di quest’anno.

Tra i firmatari dell’appello ci sono Massimo d’Alema, Enrico Letta e Romano Prodi, l’ex premier spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero, l’ex presidente francese Francois Hollande, l’ex premier del Belgio Elio Di Rupo. Hanno definito anche la sua incarcerazione per corruzione “affrettata” e affermato che dovrebbe essere “libero di presentarsi davanti agli elettori brasiliani”.

Brasilia non ha gradito: il ministro degli Esteri Aloysio Nunes ha risposto che dato che Lula ha perso in appello nel processo per corruzione ha automaticamente perso il diritto di candidarsi a pubblici uffici.

– Nunes ha anche etichettato l’appello degli europei come “pieno di pregiudizi, arrogante e anacronistico”. “Ho notato con incredulità – ha detto il ministro del governo di Michel Temer – le dichiarazioni di questi personaggi europei che, avendo perso pubblico nei loro stessi Paesi, credono di avere il diritto di dare lezioni sul funzionamento del sistema della giustizia brasiliano”. “Qualsiasi cittadino brasiliano condannato in seconda istanza diventa ineleggibile. Suggerendo una eccezione per l’ex presidente Lula, questi signori propongono una violazione dello Stato di diritto. Lo farebbero nel loro Paese?”, si è domandato Nunes

I firmatari dell’appello hanno dichiarato che l’incarcerazione di Lula, presidente tra 2003 e 2010, “ardente artigiano della riduzione delle diseguaglianze in brasile, difensore dei poveri del suo Paese, non può che suscitare la loro emozione”. Sotto il governo di Lula, il Brasile visse una grandissima riduzione della povertà estrema. Il fondatore del Partido dos Trabalhadores (PT) è stato condannato a 12 anni di carcere per corruzione per aver accettato un appartamento come mazzetta. Nonostante ciò è in testa ai sondaggi in vista delle presidenziali in programma a ottobre, cui insiste di volersi candidare.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome