Brescia, diedero della droga a un 23enne causandone la morte: 6 fermati

Sono accusati di omicidio preterintenzionale, detenzione e spaccio di stupefacenti i 6 fermati oggi dalla polizia di Stato di Brescia che hanno eseguito un'ordinanza emessa dal gip del tribunale bresciano.

Ftoo Claudio Furlan/LaPresse Polizia

MILANO – La polizia di stato di Brescia, dalle prime ore dell’alba sta eseguendo 6 misure cautelari emesse dall’autorità giudiziaria di brescia nei confronti di un gruppo di persone, gravemente indiziate di aver ceduto sostanze stupefacenti ad una ragazza bresciana, causandone la morte per overdose, avvenuta a brescia il 23 agosto 2020. Grazie alle intercettazioni, gli agenti della squadra mobile, si sono focalizzati su cosa fosse accaduto nelle giornate e la sera prima del decesso. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso la sala conferenza della questura di brescia alle 11.

Sono accusati di omicidio preterintenzionale, detenzione e spaccio di stupefacenti i 6 fermati oggi dalla polizia di Stato di Brescia che hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del tribunale bresciano.

L’attività degli investigatori della squadra mobile ha avuto inizio il 23 agosto 2020 in seguito alla segnalazione pervenuta al 118 del rinvenimento del cadavere di una giovane ragazza bresciana di 24 anni, da parte di una sua amica, che aveva tentato invano di rianimarla. La sera del 20 agosto, la vittima e un amico, avevano fatto uso di ansiolitici e di alcool, mentre il giorno seguente entrambi avevano fatto uso di ketamina e la sera insieme a un’altra amica, avevano fatto uso di ulteriori sostanze, ossia cocaina e hashish e consumato bevande alcooliche.

Il consumo di sostanze stupefacenti è proseguito anche il giorno 22 agostocon l’assunzione di ketamina ed eroina, oltre al consumo di alcool. La dose di eroina, per metà è stata consumata dal ragazzo per via endovenosa, mentre l’altra metà è stata in parte fumata dalla ragazza mentre il restante veniva direttamente iniettato in vena alla vittima, che non aveva mai assunto eroina prima di allora, da parte del ragazzo.

La mattina seguente, il ragazzo e l’amica constatavano l’assenza di respiro nella vittima, tentando invano di praticare i primi soccorsi. A quel punto, contattavano il numero di emergenza e mentre l’amica tentava di rianimarla, il ragazzo cercava di disfarsi delle siringhe utilizzate la sera prima. Il referto medico evidenziava nella vittima una marcata positività agli oppiacei, alla cocaina, alla ketamina, alle benzodiazepine ed una lieve positività ai cannabinoidi; la causa della morte era avvenuta per arresto cardio – respiratorio terminale da acuta intossicazione di oppiacei e ketamina.

L’attività dei poliziotti, caratterizzata anche da intercettazioni, era indirizzata ad appurare cosa fosse accaduto nelle giornate e la sera prima del decesso, se l’eroina fosse stata somministrata alla vittima da parte del ragazzo e ad identificare tutti i soggetti che, avevano ceduto le sostanze stupefacenti ai tre giovani. Durante l’attività investigativa,veniva individuata una donna di 25 anni , la quale, il 21 ed il 22 il agosto aveva ceduto ketamina alla vittima e al ragazzo, ed emergeva la sua responsabilità nel costante rifornimento di ketamina e marjiuana ad alcuni ragazzi bresciani.

 Gli investigatori ricostruivano altre importanti cessioni di stupefacenti ad opera di un cittadino tunisino di 33 anni . Quest’ultimo, nel corso dell’attività investigativa risultava uno dei fornitori abituali della defunta e ne veniva appurata la quotidiana attività di spaccio di eroina e cocaina, nonostante si trovasse in affidamento in prova.

Un altro ragazzo di 28 anni ,il quale, nonostante anch’egli fosse in affidamento in prova ai servizi sociali, veniva individuato come fornitore di ketamina e in rapporti di collaborazione nello spaccio di sostanze stupefacenti con un cittadino albanese di 31 anni .

Il 13 ottobre gli investigatori della Squadra Mobile effettuavano una perquisizione nell’abitazione del 28enne, in cui era presente solo il cittadino albanese, rinvenendo e sequestrando 3.915 cartoncini (TRIP) a forma di francobollo imbevuti di metanfetamine allucinogena oltre ad altre sostanze (cocaina, hashish, marjiuana e popper contenente solvente tossico). Nell’attività di indagine emergeva, dunque, la redditizia attività di spaccio di svariate sostanze stupefacenti che soddisfava con regolarità e puntualità le esigenze di una vasta platea di clienti da parte dei soggetti coinvolti. Il ragazzo, iniettando la sostanza stupefacente letale alla vittima per via endovenosa, dovrà rispondere di omicidio preterintezionale.

(LaPresse)

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