Brexit, May fustiga Blair: “Nuovo referendum? Insulto e sabotaggio”

La premier britannica, Theresa May, ha accusato il predecessore laburista, Tony Blair, di "insultare" il popolo britannico. Di cercare di "sabotare" la Brexit, chiedendo un secondo referendum.

(Photo by Daniel LEAL-OLIVAS / AFP)

LONDRA – La premier britannica, Theresa May, ha accusato il predecessore laburista, Tony Blair, di “insultare” il popolo britannico. Di cercare di “sabotare” la Brexit, chiedendo un secondo referendum. “Il fatto per Tony Blair di andare a Bruxelles e cercare di minare i negoziati chiedendo un secondo referendum è un insulto al ruolo che lui ha occupato e al popolo che ha servito”. Lo ha affermato la prima ministra, in una dichiarazione trasmessa sabato sera ai media. “Non possiamo, come farebbe lui, abdicare alla responsabilità di questa decisione”, ha proseguito. Per Blair, contrario alla Brexit, un nuovo referendum permetterebbe di uscire dall’impassse in cui le parti si trovano, dopo 17 mesi di difficili negoziati sul termini del divorzio.

May ha dichiarato invece

“continuare a battersi per un buon accordo per il Regno Unito”, dopo che ha ottenuto un’intesa con i partner europei ma chiede ancora “garanzie” per convincere i deputati britannici ad approvare il testo. “Non ho mai perso di vista il mio dovere, di saper mettere in atto il risultato del referendum” del giugno 2016, quando il 52% dei britannici ha votato per uscire dall’Ue, ha affermato la premier conservatrice. Ora, dice la capa del governo britannico, “troppe persone vogliono sabotare il processo della Brexit per difendere i propri interessi politici, invece di agire nell’interesse nazionale”.

LaPresse

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