Calcio: Allegri e la Juve in Champions per scacciare i fantasmi

La Juventus si prepara alla trasferta di Champions League contro il Maccabi Haifa, sconfitto per 3-1 la scorsa settimana allo Stadium, con gli strascichi della sconfitta in campionato contro il Milan che ha minato le prime certezze che i bianconeri sembravano aver ritrovato

Foto Fabio Ferrari/LaPresse 11 Settembre 2022 - Torino, Italia - sport, calcio - Juventus vs Salernitana - Campionato italiano di calcio Serie A TIM 2022/2023 - Juventus Stadium. Nella foto:Massimiliano Allegri (Juventus F.C.); Arkadiusz Milik (Juventus F.C.); September 11, 2022 Turin, Italy - sport, calcio - Juventus vs Salernitana - Italian Serie A Football Championship 2022/2023 - Juventus Stadium. In the pic: Massimiliano Allegri (Juventus F.C.); Arkadiusz Milik (Juventus F.C.);

La Juventus si prepara alla trasferta di Champions League contro il Maccabi Haifa, sconfitto per 3-1 la scorsa settimana allo Stadium, con gli strascichi della sconfitta in campionato contro il Milan che ha minato le prime certezze che i bianconeri sembravano aver ritrovato. Il tecnico, Massimiliano Allegri, sempre in discussione nelle ultime settimane, spiega che “la Juve è sempre vista come quella che tutti gli anni deve vincere, e noi facciamo il possibile, ma siamo ancora troppo sull’altalena. Non dobbiamo illuderci dopo due vittorie, in questo momento serve essere pratici e dare continuità ai risultati”. La situazione è difficile e Allegri lo sa: quella di domani “è una partita complicata, e le partite vanno vinte sul campo. Domani dobbiamo fare una partita di grande attenzione e grande rispetto, soprattutto non dobbiamo dare dei vantaggi, perché in certi momenti usciamo dalla partita e questo dobbiamo assolutamente evitarlo”. I suoi giocatori però sono pronti e lui non teme le scorie del match di campionato contro i rossoneri, e risponde secco “Assolutamente sì” alla domanda se ritiene i suoi psicologicamente in grado di far bene in Champions.

“Loro sono una buona squadra – sottolinea – e hanno ottimi tiratori. Domani per vincere bisognerà fare una bella partita, ma soprattutto avere attenzioni in tutte quelle fasi in cui fino adesso abbiamo lasciato qualcosa per strada. In questo momento dobbiamo fare qualcosa in più, e fare le cose in modo diverso. Domani sera abbiamo la possibilità di giocare subito un’altra partita e abbiamo la possibilità di rialzarci in piedi” dopo la sconfitta con il Milan, perché “le due partite precedenti ci avevano illuso, ma non dobbiamo mai illuderci. Noi in campo non dobbiamo più fare errori come è successo in molte partite”. La Juve, ammette il tecnico, è ancora un po’ un cantiere aperto e “c’è un percorso di crescita, ma non bisogna avere degli alibi: noi dobbiamo andare in campo e fare sempre il massimo. È normale che l’esperienza si fa giocando e pagando con certi errori, ma questo fa parte di un percorso che la Juventus ha iniziato dopo tanti anni di vittorie. Noi mettiamo tutto l’amore e la passione per cercare di portare la Juventus subito nelle posizioni che le competono. Ma ci sono tante squadre che sono cresciute e per raggiungere gli obiettivi oggi bisogna fare molto di più”.

Allegri è sempre al centro delle discussioni, e a margine della consegna a Roma del Premio intitolato a Scopigno e Pulici due ex bandiere bianconere come Gigi Buffon e Marco Tardelli mostrano opinioni contrastanti: “La Juve è in difficoltà, come dice bene Allegri dipende molto da assenze veramente importanti e qua mi fermo: essendo un amico della Juve vorrei dire solo parole di conforto, in questo momento meglio stare zitti e aspettare le prossime partite”, dice il portiere, attualmente in forza al Parma, che però è convinto: “Allegri troverà il bandolo della matassa e i ragazzi si toglieranno le soddisfazioni che meritano”. Meno ottimista il campione del mondo del 1982: “La Juventus sta andando male, non gioca bene e soprattutto è il silenzio della società che non mi piace. Anche Allegri non mi sembra sereno. Credo non ci sia più la fiducia della società in Allegri”, afferma Tardelli, che conclude: “Rischia l’esonero? Chi non rischia, ma lui mi sembra più protetto di altri”.

di Claudio Maddaloni

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