Ucraina, Guerini: “Dalla Russia atti criminali, siamo con Kiev”

"Oggi giungono notizie drammatiche dall'Ucraina"

Foto Valerio Portelli / LaPresse in foto Lorenzo Guerini

“Oggi giungono notizie drammatiche dall’Ucraina, di bombardamenti russi condotti indiscriminatamente sulle città, con obiettivi civili, che mietono vittime tra la popolazione. Sono atti criminali ai quali dobbiamo rispondere mantenendo salda la nostra posizione al fianco dell’Ucraina e reclamando la fine di questa guerra che reca sofferenza alla popolazione. Dobbiamo ribadire il nostro sostegno senza ambiguità, con molta chiarezza: l’Italia è al fianco dell’Ucraina e del suo popolo”. Queste le parole del Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, al Personale del Contingente italiano in Kosovo, incontrato in occasione della cerimonia di trasferimento all’Italia del comando della missione NATO KFOR, attiva nel Paese, dal 1999, con il compito di favorirne sicurezza e stabilità. “L’aggressione ingiustificata e ingiustificabile da parte di Putin all’Ucraina è una ferita nel cuore dell’Europa, che minaccia l’architettura di sicurezza globale così come l’abbiamo conosciuta”, ha aggiunto il Ministro. “Chi ha voluto questa guerra guardi con sincerità a ciò che sta avvenendo, ai rischi che stiamo correndo e cessi immediatamente questa attività criminale. Mi auguro che le voci della guerra lascino spazio agli sforzi per una pace giusta. Perché senza giustizia non c’è pace”. Il Ministro Guerini, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, è stato accolto nel Paese dalla Presidente della Repubblica del Kosovo, Vjosa Osmani, dalle rappresentanze NATO nonché dall’Ambasciatore d’Italia a Pristina, Antonello De Riu. Successivamente, ha presenziato alla cerimonia di assunzione del comando della Missione da parte del Generale di Divisione Michele Ristuccia, che succede al Maggior Generale ungherese Ferenc Kajári, dando così il via al 13° mandato italiano alla guida delle forze multinazionali di pace in servizio nel Paese.

LaPresse

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