Calcio, insulti a Napoli e cori razzisti: curva del Verona chiusa un turno

Il Verona dovrà giocare una gara di campionato senza il sostegno della propria curva.

TORINO– Il Verona dovrà giocare una gara di campionato senza il sostegno della propria curva. Il giudice sportivo di Serie A Gerardo Mastrandrea non ha fatto sconti di fronte ai cori discriminatori, nei confronti dei tifosi napoletani, e razzisti, all’indirizzo di Kalidou Koulibaly e Victor Osimhen, rivolti dagli ultrà della Curva Sud in occasione della partita di domenica vinta 2-1 dalla squadra di Spalletti. Per il giudice sportivo “la gravità dei fatti, la dimensione, durata e percezione dei detti cori comportano la non applicazione della sospensione dell’esecuzione della sanzione”. L’Hellas non potrà quindi fare entrare i tifosi in curva verosimilmente nella sfida prevista dopo la sosta per le nazionali, nel primo weekend di aprile, contro il Genoa.

Nella motivazione si legge che “la quasi totalità dei tifosi assiepati nel settore interessato (nel numero di oltre 4000)” ha intonato “vari cori insultanti di matrice territoriale nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria, percepiti chiaramente in tutto l’impianto durante l’intero svolgersi della gara”. A questo va aggiunto che “una percentuale comunque significativa dei tifosi del medesimo settore (pur non indicato espressamente nel primo caso dai collaboratori della Procura Federale ma ricavabile dal resto del rapporto) e comunque in numero tale (oltre 1600) da essere percepiti in tutto l’impianto” ha rivolto cori “di discriminazione razziale” all’indirizzo di Koulibaly al 34′ del primo tempo e di Osimhen al 9′ della ripresa dopo che l’attaccante si era fermato per un infortunio. Il Verona inoltre è stato multato di 7000 euro per avere suoi sostenitori, “al 13′ del secondo tempo, lanciato un petardo nel recinto di giuoco” e “per avere gran parte dei suoi sostenitori, al termine della gara, intonato per circa trenta secondi un coro denigratorio nei confronti dell’arbitro”.

Per quanto riguarda invece lo striscione apparso fuori dal ‘Bentegodi’ prima della partita contenente le coordinate della città di Napoli, a indicare di colpire la città, e le bandiera di Ucraina e Russia, il caso non rientra nell’ambito della giustizia sportiva ed è seguito dalla Digos. “Sono inorridito quando ho visto quello striscione. Non tanto per le offese nei confronti della città di Napoli che storicamente avvengono da molto tempo, ma per l’offesa nei confronti delle persone che oggi sono sotto le bombe – ha evidenziato in merito il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ai microfoni di RTL 102.5 tornando sulla vicenda – Ci sono delle cose su cui non si può né offendere né scherzare”.

LaPresse

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