Calcio, Real-City atto secondo: Ancelotti e Guardiola a caccia della finale di Champions

La 'Grande Bellezza' atto secondo. Una settimana dopo, Real Madrid e Manchester City si ritrovano con i loro 'attori' più illustri sul palcoscenico stellare del 'Santiago Bernabeu' per la semifinale di ritorno di Champions.

Champions League trophy is displayed before the Champions League semi final, first leg soccer match between Manchester City and Real Madrid at the Etihad stadium in Manchester, England, Tuesday, April 26, 2022. (AP Photo/Dave Thompson)

ROMA – La ‘Grande Bellezza’ atto secondo. Una settimana dopo, Real Madrid e Manchester City si ritrovano con i loro ‘attori’ più illustri sul palcoscenico stellare del ‘Santiago Bernabeu’ per la semifinale di ritorno di Champions. La sfida di andata all”Etihad Stadium’ ha stregato gli amanti del calcio per intensità, agonismo e spettacolo e ci sono tutte le premesse per una replica da brivido. Il giorno della vigilia si è consumato tra proclami e dichiarazioni di autostima con il croato Luka Modric che certifica le qualità del suo Real (“Siamo i più forti del mondo”) e Kevin De Bruyne che replica convinto che è arrivato per lui il momento di alzare la prima coppa ‘dalle grandi orecchie’. Si parte dal 4-3 per gli inglesi e ‘Carlo V’ Ancelotti, dall’alto della sua esperienza, intende chiudere in bellezza la sua stagione da record, dopo la conquista della Liga diventando l’unico tecnico a vincere in cinque campionati europei diversi. “I giocatori stanno bene, sono concentrati. È una partita importante e una grande opportunità per giocare un’altra finale di Champions e arriva in un momento ambientale eccezionale perché abbiamo vinto la Liga. Sarà una bella atmosfera. Sappiamo che sarà una partita difficile ma siamo fiduciosi. Abbiamo un piccolo svantaggio, ma lo affronteremo”, ha garantito il tecnico emiliano sicuro che al ‘Bernabeu’ si assisterà ad un’altra grande partita. “Ogni volta che giochi una semifinale di Champions League, non è qualcosa che puoi fare solo con il cuore e la motivazione. È una componente importante, ma non basta. Se vinceremo domani non sarà per la motivazione o per l’atmosfera magica, sarà per il nostro impegno collettivo e la qualità individuale dei nostri giocatori”, ha spiegato ‘Carlo V’ che non intende abdicare proprio adesso.

Dall’altra parte c’è un altro ‘guru’ del calcio internazionale come Pep Guardiola, che sfida il recente passato inseguendo la seconda finale consecutiva di Champions con il City. “E’ inutile pensare a sfide di due anni fa. Il passato non conta, non serve a nulla perché non offre punti di riferimento. Ogni partita è diversa dalle altre. Non ho parlato con Xavi e non ho nemmeno visto con attenzione il 4-0 del Barcellona al Bernabeu, perché non c’era Benzema. Non ha senso dire che userà gli stessi 11 che all’andata hanno fatto bene, perché magari domani giocano male”, ha spiegato il tecnico spagnolo che insegue la sua terza Champions League da allenatore, la prima con il City. “Possiamo giocare molto peggio e vincere. A volte ottieni ciò che non meriti e non ottieni ciò che non meriti. Cercheremo di fare bene”, ha spiegato Guardiola pronto a riscattare la finale persa contro il Chelsea della scorsa stagione. Con Ancelotti c’è stima reciproca (“Gli faccio i complimenti per la Liga e lo ammiro perché è stato per anni in giro per l’Europa allenando club fantastici e facendo sempre bene”) ma per conquistare il biglietto della finale di Parigi i complimenti verranno ‘congelati’. I due mostri sacri della panchina sono più che mai affamati di vittoria. E trascinati dai loro rispettivi ‘fenomeni’, non fanno sconti.

di Luca Masotto

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