Calcio, tris dell’Inter e Spezia ko con il minimo sforzo

Foto Tano Pecoraro/LaPresse 15 Aprile 2022 - La Spezia, Italia Spezia vs Inter - Campionato italiano di calcio Serie A TIM 2021/2022 - Stadio Alberto Picco Nella foto: gol Sanchez 1-3

ROMA – Una vittoria con il minimo sforzo per tenersi agganciata alla corsa scudetto, aumentare la pressione sugli avversari e mantenere le forze in vista del derby di ritorno di Coppa Italia. L’Inter di Inzaghi non fallisce l’appuntamento in terra ligure, supera agevolmente per 3-1 uno Spezia senza brio e con scrtsa aggressività e lancia alla concorrenza l’ennesimo messaggio di ritrovata vitalità, ora che la stagione entra nella fase decisiva.

Alla squadra di Inzaghi è bastata una rete di Brozovic poco dopo la mezz’ora per incanalare il match verso i giusti binari, nella ripresa ci ha pensato Lautaro Martinez, partito dalla panchina per fare posto alla coppia titolare Correa-Dzeko, a siglare il raddoppio al 73′. E neanche il dello Spezia con Maggiore aall’88 ha fatto tremare i nerazzurri che hanno calato il tris con Sanchez nei minuti di recupero.

Tutto facile dunque per l’Inter, semper padrona del match, maiin affanno e quantomai sicura dei propri mezzi davanti ad una compagine ligure che non è riuscita a fare gioco e ad imporre ritmo al match. Inzaghi stupisce tutti all’inizio schierando Edin Dzeko al fianco di Correa e lasciando Lautaro in panchina, tenuto a riposo in vista del derby con il Milan di Coppa Italia. Torna titolare Bastoni. Nello Spezia il tridente Kovalenko, Gyasi e Manaj. I campioni d’Italia provano subito a spingere ma i liguri sono molto aggressivi sul possesso palla degli ospiti.

Al 6′ fiammata di Giasy che su tocco errato di Perisic entra nell’area piccola ma viene fermato da Handanovic che gli chiude lo specchio con una grande parata. Con il passare dei minuti il ritmo del match si abbassa con lo Spezia, compatto e ben disposto in campo, che preferisce aspettare l’Inter per poi provare a colpirla con veloci ripartenze. Il più vivace tra i nerazzurri appare Calhanoglu che ci prova con un tiro dalla lunga distanza e un destro fuori misura dopo un slalom di Correa.

La formazione di Inzaghi appare padrona del campo e alla mezz’ora si porta in vantaggio con Brozovic. Il croato sfrutta una efficace sponda di testa di D’Ambrosio e in corsa scarica un gran tiro sotto l’incrocio. Gol confermato dopo il check del Var per un possibile fuorigioco. Lo Spezia non si scompone ma si rintana nella propria metà campo mentre l’Inter aumenta la pressione offensiva sfiorando il raddoppio sul fine della prima frazione con un rasoterra sul primo palo di Dumfries. I nerazzurri senza troppo affanno chiudono in vantaggio e nella ripresa gestiscono in pieno controllo.

Lo Spezia prova a darsi coraggio solo nei primi minuti del secondo tempo coraggio (con Manay autore di un tiro troppo debole e centrale per impensierire Handanovic), poi lentamente si spegne. La squadra di Inzaghi infatti rischia poco o nulla e prova a chiudere il match prima con Calhanoglu e poi con Barella che si inserisce in area e conclude con un destro potente sul primo palo.

La manovra dei nerazzurri resta costante pur non riuscendo a penetrare nell’area avversaria con continuità mentre i padroni di casa si difendono tentando la fiammata improvvisa. Dopo un’ora di gioco Inzaghi decide che serve dare una sterzata per evitare trappole inattese e cambia la coppia degli attaccanti schierando Sanchez e Lautaro (per Correa e Dzeko) e l’argentino dopo una manciata di minuti fa centro e chiude il match con un tiro che si infila nell’angolino basso alla sinistra di Provedel.

Lo Spezia vive una serata senza brio, accesa solo nel finale dal gol capolavoro di Maggiore all’88’ da l limite dell’area che sembrava poter accendere chissà quale sogno di rimonta. Ma in una manciata di minuti i nerazzurri hanno spento ogni velleità con Sanchez a tempo ormai scaduto. Lo Spezia finisce così per farsi notare soprattutto per un episodio quantomai curioso con protagonista Nzola. Dopo essere entrato al 60′ l’angolano viene invitato ad uscire dal campo, su ordine dell’arbitro, per togliersi l’orecchino. Lui non ci riesce e dopo appena una decina di minuti viene sostituito da Motta. Una scena mai vista.(LaPresse)

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