Cambiamento climatico, in Italia 11 milioni di scettici

Nonostante questa area di 'negazionisti', anche tra le fila dei giovani emerge una forte sensibilità green

Foto Carlo Cozzoli - LaPresse

MILANO – Sono 11 milioni gli italiani scettici per i quali il cambiamento climatico è poco preoccupante o addirittura non rappresenta un problema. È quanto emerge da una elaborazione di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati Eurispes in occasione del ‘Global strike for future’, la mobilitazione globale del 15 marzo che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg.

Scettici in aumento, il cambiamento climatico non preoccupa

Nonostante questa area di ‘negazionisti’, cresciuta del 6% negli ultimi dieci anni, esiste però uno zoccolo duro di ‘responsabili’, che rappresenta il 77,5% della popolazione. E che è preoccupato dalle conseguenze dei cambiamenti climatici – evidenzia Uecoop – con 6 italiani su 10 che ritengono utile in generale ridurre i consumi quotidiani per limitare il riscaldamento terrestre.

Si fa strada una forte sensibilità green

Permane nella società italiana una forte sensibilità green che nasce proprio dall’impatto del clima su diversi aspetti della vita quotidiana, sottolinea Uecoop. Dall’aumento delle temperature negli ambienti urbani alle nuove colture nei campi, dai trasporti con il boom delle auto elettriche e ibride agli investimenti industriali nel settore ambiente. Fino ai consumi a km zero con l’acquisto dei prodotti alimentari direttamente dai contadini.

L’impegno dei giovani in difesa dell’ambiente

Una tendenza green che coinvolge anche i giovani, spiega un’analisi di Uecoop su dati della Camera di commercio di Milano Lodi e Monza. Con più di 4mila imprese guidate da under 35 in settori che vanno dalla costruzione di edifici all’attività di consulenza, dall’agricoltura all’immobiliare.

La possibile interazione tra economia sostenibile e ambiente

Un’azione economico ambientale – afferma Uecoop – che vede in prima linea il mondo cooperativo anche con piccole realtà locali. Che hanno sviluppato progetti che vanno dal riciclo dei materiali fino alla produzione di energia da fonti rinnovabili, unendo – conclude Uecoop – utilità sociale, sviluppo economico e rispetto per l’ambiente.

(LaPresse)

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