Camorra a Pianura, assalto ai nuovi Pesce-Marfella

NAPOLI – Il quartiere Pianura è in fibrillazione. Tregua armata tra i Carillo-Perfetto e i Marsicano-Esposito-Calone, per fronteggiare l’avanzata degli emergenti dei Marfella-Pesce. Gli investigatori hanno una traccia: i boss sanno che se i due cartelli continuano a farsi la guerra, favoriscono l’ascesa dei rampolli dei Marfella-Pesce e così stanno adottando le contromisure.
Primo passo: sancire una pace forzata, fino a quando non cesserà il pericolo che arriva dai reduci del vecchio clan di Pianura. Di più. Anche i Carillo-Perfetto che sono discendenza diretta dei Marfella temono un loro ritorno in grande stile. Il motivo è semplice. I Carillo-Perfetto oggi sono diventati egemoni e il vecchio cartello non tollererebbe la loro supremazia. Ma gli scenari sono in continuo mutamento.

Grazie a scarcerazioni eccellenti, i reduci dei Marfella-Pesce si sono riorganizzati e sanno che possono approfittare del vuoto di potere per aprire importanti piazze di droga a Pianura. Al momento si sono fermati al mercato degli stupefacenti. Ma presto potrebbero spingersi oltre. Sul fronte opposto gli Esposito quasi sono stati azzerati dalla maxi operazione. I Carillo-Perfetto hanno la loro piazza di spaccio in via Evangelista Torricelli e su questa concentrano gli sforzi. Anche le altre paranze sono state decimate dal blitz.
Intanto i nuovi Marfella-Pesce si sono concentrati sul business della droga.

E hanno una fiorente piazza di spaccio. Questo dà fastidio ai due cartelli dominanti, che da mesi si fanno la guerra proprio per monopolizzare il narcotraffico. Ecco la stagione delle bombe esplose nel loro quartier generale fino a pochi giorni fa. La tensione è salita alle stelle agli isolati 1 e 2 di via Torricelli. Non solo. Pochi giorni fa un commando ha aperto il fuoco in via Josémaria Escrivà al rione delle Case Gialle, seminando il panico tra i passanti. Secondo gli elementi raccolti dalle forze dell’ordine, un gruppo armato aveva fatto fuoco vicino all’abitazione di un acquirente abituale di una piazza di spaccio, che aveva maturato debiti nelle ultime settimane.
Come dire: è il momento di restituire i soldi ai pusher e al ‘sistema’.
Nessun ferito. L’obiettivo era lanciare un avvertimento. Le indagini sono tuttora in corso. Gli investigatori partono da un presupposto: qui sono arrivati ai ferri corti.

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