Camorra, pizzo sulla raccolta rifiuti nel napoletano: arrestati 5 affiliati del clan Moccia

I cinque avrebbero messo in atto un raid incendiario contro la ditta aggiudicataria dell’appalto

Napoli (LaPresse) – I carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 5 persone. Tutte ritenute affiliate al clan camorristico dei Moccia e responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione continuata, porto abusivo di arma da fuoco e danneggiamento seguito da incendio aggravati dal metodo mafioso. I cinque avrebbero messo in atto un raid incendiario contro la ditta aggiudicataria dell’appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani ad Afragola. Così da costringere il titolare al pagamento del pizzo al clan. Tre esponenti del sodalizio l’11 agosto 2017 avevano fatto irruzione nell’area di stazionamento dei mezzi. E dopo aver intimato agli autisti di scendere dai veicoli, avevano appiccato il fuoco a un autocompattatore.

Proprio ieri sera è avvenuto il blitz del governo a Caserta per firmare il Protocollo d’intesa per la Terra dei fuochi

Sorrisi, voglia di soluzioni “condivise” e photo opportunity. Ma anche l’assenza pesante di Matteo Salvini in conferenza stampa e una temperatura che rimane oltre i livelli di guardia. Ufficialmente il blitz del governo a Caserta per firmare il Protocollo d’intesa per la Terra dei fuochi, doveva essere il momento per ricompattare la maggioranza dopo le scintille sugli inceneritori tra il leader del Carroccio e l’altro vicepremier, Luigi Di Maio. In realtà non sembra esserci ancora una totale sintonia, anche se il vuoto davanti ai giornalisti è giustificato dalla cena al Quirinale già annunciata.

In mattinata il leader pentastellato aveva lasciato poco spazio sulla propria idea: “Oggi parlare di inceneritori è come parlare della cabina telefonica col telefono a gettoni. Qualcuno può essere anche ancora affascinato dal vintage, ma sempre vintage rimane”, assicurando però che “alla fine tutte le diversità di vedute nel governo si superano”. Dal canto suo Salvini aveva replicato spiegando che la Lombardia non tornerà indietro sugli inceneritori. Perché “se gestiti e controllati bene, portano più salute e più economia”.

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