Campidoglio, rimpasto di 4 assessori. La collaborazione con il Pd resta lontana

Foto Andrea Panegrossi / LaPresse in foto Virginia Raggi

ROMA – Via i tecnici, largo ai politici. Tutti pentastellati: con i dem restano le distanze, almeno per il momento. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, vuole impegnarsi nella ‘fase 2’ con un rimpasto di 4 assessori. L’obiettivo è dare nuovo slancio alle politiche per la città.

Le new entry sono Valentina Vivarelli, Veronica Mammì e Pietro Calabrese

Mammì prende il posto dell’assessore alla Scuola e alle politiche sociali Laura Baldassarre, Vivarelli della titolare delle Politiche abitative Rosalba Castiglione, Calabrese si occuperà dei Trasporti, finora in carico a Linda Meleo, che resterà in Giunta ma traslocherà ai Lavori Pubblici, dove lascia Margherita Gatta.

Se ne va anche la responsabile per il Digitale, Flavia Marzano, le cui deleghe verranno prese dalla sindaca. Gli assessori uscenti, tutte donne scelte più per il loro percorso professionale che per l’affiliazione politica, vengono ringraziati da Raggi, secondo cui adesso “è finita l’era dei tecnici e inizia l’era dei politici”.

In conferenza stampa, la prima cittadina ricorda la netta vittoria pentastellata del 2016, cui è seguito, per il vero, un periodo difficile, con numerosi altri assessori che hanno lasciato, spesso in polemica. Adesso, dopo l’assoluzione dalle accuse di falso e a metà del mandato quinquennale, è il momento di compiere lo scatto decisivo per Roma.

E proprio per questo, in due delle 4 posizioni chiave, salgono gli eletti pentastellati che fino a ieri sono stati presidenti di commissione: Calabrese ai Trasporti e Vivarelli al Patrimonio. Andranno quindi riempite due caselle per guidare queste commissioni del Campidoglio.

I cronisti, seguendo la suggestione ‘umbra’ del cartello Pd-M5S, chiedono se una collaborazione romana sia immaginabile per assegnare ad esponenti dem le due presidenze lasciate scoperte. “Siamo contenti di come stiamo lavorando con il Governo – risponde la prima cittadina -. Non c’è alcun tipo di preclusione ed è già successo che abbiamo votato assieme”. E’ però difficile che il Pd riesca ad assicurarsi le presidenze, cui non sembra interessato. In una nota, il gruppo capitolino del Pd boccia il rimpasto, bollato come “l’ammissione dell’assenza di una visione strategica della città”. (LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome