Carceri, Sappe: “A Trento aggredito un agente e medico, siamo alla follia”

Le parole di Massimiliano Rosa, segretario trentino del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria

TRENTO – “Due aggressioni in un giorno. La prima al rientro in carcere di un detenuto che dove essere trasferito con un volo militare dall’aeroporto di Verona ma che non è stato fatto partire perché troppo agitato. Una volta rientrato nel carcere di Trento e tolte le manette vicino all’ufficio matricola, ha aggredito con inusitata violenza un vice ispettore: calci, sberle, pugni. Solo grazie alla prontezza e alla professionalità del personale di polizia intervenuto nell’immediato sono state scongiurate peggiori conseguenze fisiche al collega. Dopo un’ora circa, un detenuto ha aggredito il medico del penitenziario. Siamo alla follia”. Lo ha detto Massimiliano Rosa, segretario trentino del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, nel denunciare le ultime due aggressioni accadute nel carcere di Trento.

“L’altra settimana altre 2 aggressioni, il carcere è allo sbando”, aggiunge Rosa. Intanto il segretario generale del Sappe, Donato Capece, sollecita “la ministra della giustizia e il capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria a intervenire. Queste di Trento sono aggressioni gravi e intollerabili. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione – conclude Capece -. E’ evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie del carcere di Trento che si traducono in eventi critici gravi e quotidiani”.

(LaPresse)

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