Napoli, Carillo arrestato a Marano: a Pianura si sentiva accerchiato

NAPOLI – Fuga finita per il ras Antonio Carillo. Caduto nella rete delle forze dell’ordine, appena lasciato il suo quartier generale al rione Cannavino. Ieri mattina lo hanno bloccato gli agenti del commissariato San Paolo. Blitz in una palazzina in via Marano-Pianura, in una zona anonima, detta le curve di Marano. Gli specialisti della squadra investigativa hanno sfruttato bene una soffiata e da tre giorni erano appostati in strada. Anche la notte. Cercavano un riscontro. Ieri mattina il segnale: il 32enne si nasconde in una palazzina, nella strada tra Marano e il quartiere Pianura. Qui è già Comune di Marano.

La manovra dei poliziotti è rapida: circondano l’edificio all’alba. Controllano tutte le vie di fuga. Poi il via libera: fanno irruzione nello stabile e sorprendono Carillo con altri due uomini. Tutti identificati. Secondo la questura, una persona lo avrebbe ospitato qui negli ultimi giorni. Ma perché lasciare il rione Cannavino? Gli investigatori sospettano che oramai le pattuglie avevano fatto terra bruciata a Pianura, non avrebbe mosso un passo, senza essere intercettato. E nelle ultime ore avrebbe deciso di spostarsi a Marano. In una zona anonima. Un territorio dove gli affari illeciti sono controllati dagli Scissionisti degli Amato-Pagano, potrebbero averlo agevolato nella fuga. Del resto sono note le aderenze dei Carillo-Perfetto con i clan nell’area nord della città. Sono tutti elementi sul tavolo della Procura, che dovrà fare luce sulla lunga fuga del ras. Chi lo ha aiutato negli spostamenti? E come? Gli inquirenti sono certi che poteva contare su una schiera di collaboratori. Persone del posto. E non solo. Uomini di massima fiducia.

Aveva bisogno di cambiare nascondiglio quasi ogni giorno, per evitare i riflettori delle forze dell’ordine. Non era facile. Intanto è un duro colpo per i Carillo-Perfetto, che da oggi sono più deboli senza leader. I Calone-Esposito-Marsicano potrebbero assestare il colpo finale, per chiudere la partita e conquistare le redditizie piazze di spaccio dei rivali. E’ il timore delle forze dell’ordine: sanno che qui a Pianura la faida non è finita. Gli agenti del commissariato San Paolo ieri mattina hanno notificato ad Antonio Carillo una ordinanza di custodia cautelare. E’ stato condotto in carcere a Poggioreale. Era irreperibile dal 12 luglio, dal giorno del maxi blitz, che ha azzerato le due fazioni in guerra: i Carillo-Perfetto e i Calone-Esposito-Marsicano. Carillo era l’ultima persona irreperibile.
Ora il cerchio è stato chiuso. Almeno per il momento. Ma le indagini sulla faida di Pianura vanno avanti. E soprattutto polizia e carabinieri non vogliono abbassare i riflettori sulle palazzine di edilizia popolare. Sospettano che la tensione sia ancora alta e le paranze potrebbero tornare alle armi in poche ore, dopo essersi riorganizzate.
Certo, i trenta arresti hanno smantellato le gerarchie da una parte e dall’altra. Ma qui la tregua è ancora lontana.

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