Caso Gregoretti, domani i senatori decidono il destino di Salvini

I dubbi della senatrice Bongiorno: "I tempi rischiano di non essere brevi"

Foto Stefano Cavicchi - LaPresse 5/01/2020 Cesenatico / Forli' politica Matteo Salvini a Cesenatico per tour elettorale in RomagnaNella foto Matteo Salvini Photo Stefano Cavicchi - LaPresse January, 05 - 2020 Cesenatico / Forli' news Matteo Salvini in Cesenatico Nella foto Matteo Salvini

Gregoretti, domani a Palazzo Madama si deciderà sull’autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega Matteo Salvini. A ricordarlo proprio l’ex ministro, annunciando che i suoi non si opporranno.

L’autorizzazione a procedere

I senatori, domani, sono chiamati a rispondere alla richiesta avanzata dal tribunale dei ministri di Catania di mandare a processo Salvini per la vicenda legata alla nave Gregoretti a cui, lo scorso 25 luglio l’ex ministro dell’Interno negò l’approdo chiedendo all’Unione Europea un accordo sulla redistribuzione dei 135 migranti a bordo.

Il pronostico salviniano

“Voteranno per mandarmi a processo – la previsione del diretto interessato –, i senatori della Lega ovviamente non si opporranno”. La sua difesa: “Ritengo di aver difeso e protetto l’onore, la dignità, la sicurezza e i confini del mio Paese – ribadisce Salvini –. Mi approccio a questa votazione in Senato con assoluta tranquillità e con la certezza di non aver commesso alcun reato, con la certezza che sia un processo giuridicamente basato sul nulla, privo di qualsiasi fondamento. Io non scappo, non ho paura – conclude –. Tanti mi dicono di essere preoccupati per il processo. Confido che ci sia giustizia al di là di tutto e di tutti. Vado a testa alta sempre e comunque”.

I timori della senatrice Bongiorno

L’ex ministro della Pubblica amministrazione del governo Conte uno, Giulia Bongiorno invita alla riflessione. “Salvini pensa di andare in aula e dimostrare davanti a tutti e in tempi brevi che ha ragione – spiega –. Però, questo rischia di non succedere. I tempi potrebbero essere lunghissimi e c’è il problema di restare bloccati per anni, ostaggi del processo”.

La fiducia nella magistratura

Che ne sia convinto o meno, Salvini si dice fiducioso sul fatto che “ci siano giudici liberi secondo cui la legge è uguale per tutti. Conto di tornare al governo e di fare le stesse battaglie che ho fatto in un entusiasmante anno da ministro”. Intanto i leghisti insistono: se bisogna processare Salvini, bisogna processare l’intero governo di allora.

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