Cdp: accordo consulenza con Commissione Ue da 6,7 mln. Gentiloni: “Pietra miliare”

Foto AP / Francisco Seco, Pool In foto il commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni

BRUXELLES – Cassa depositi e prestiti sigla un accordo pionieristico con la Commissione europea. Si tratta del primo istituto nazionale di promozione e la prima istituzione diversa dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) a firmare direttamente con l’Esecutivo Ue un’intesa nell’ambito di uno dei tre pilastri di InvestEu, il programma europeo che riunisce gli strumenti finanziari volti a sostenere gli investimenti decisivi per la crescita economica.

Verranno mobilizzate risorse per 6,7 milioni, di cui 5 milioni provenienti dal budget europeo e circa 1,7 milioni dalla stessa Cdp, grazie all’accordo, che riguarda in particolare l’attività di consulenza, centrale per lo studio di progetti bancabili e in linea con gli obiettivi delle politiche europee. Cdp potrà fornire ad autorità e promotori pubblici e privati servizi di advisory per progetti di sviluppo di opere infrastrutturali strategiche; favorire l’attrazione di risorse private, sostenere il rafforzamento delle competenze amministrative e istituzionali per le gestioni finanziarie e gli aspetti normativi.

Un importante traguardo per l’Italia, salutato dal commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, come “una pietra miliare nel cammino per diffondere il programma in tutta l’Ue”.

“Con Cassa depositi e prestiti come partner locale, offriremo servizi di consulenza mirati per contribuire alla pianificazione e all’attuazione di importanti investimenti in infrastrutture pubbliche e sociali e nello sviluppo sostenibile”, spiega l’ex premier. Mentre per il sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola, “la firma dell’accordo riconosce il ruolo strategico di Cassa depositi e prestiti nella politica europea di investimenti a favore dello sviluppo economico e sociale dell’Italia”.

Cdp rilancia così il suo legame con l’Ue in un momento un cui l’Europa avrà bisogno di imponenti investimenti nella transizione verde e digitale – Gentiloni più volte ha fatto riferimento a 650 miliardi tra pubblico e privato entro il 2030 – e a confermarlo è il presidente del cda, Giovanni Gorno Tempini. “Andremo a rafforzare la nostra presenza a Bruxelles, che è cruciale – ha annunciato alla stampa bruxellese -.

Essere presenti qui significa offrire il nostro contributo e la nostra esperienza dell’interesse del paese per le priorità e gli orientamenti anche politici nell’ambito dell’Unione europea”. Dopo il successo del piano Junker della precedente Commissione, ora InvestEu vuole di nuovo puntare sulla spinta degli investimenti.

“Con InvestEU l’Europa riprenderà nei prossimi anni il cammino avviato con il pionieristico piano di investimenti per l’Europa che, sette anni fa, per la prima volta aveva posto l’accento sugli investimenti e sulla crescita – ha affermato l’amministratore delegato e direttore generale di Cdp, Dario Scannapieco -. L’accordo firmato oggi rappresenta una nuova fase e un rilancio del dialogo tra la Cdp e le istituzioni europee al fine di favorire le sinergie”.

E la sfida per l’Italia è di realizzare gli obiettivi e le pietre miliari del Piano di ripresa e resilienza. “Il Pnrr deve essere la scintilla che permette di attivare un percorso profondo di riforme strutturali e nel meccanismo di scelta e attivazione degli investimenti – ha rimarcato Scannapieco -. Oggi i tempi medi in Italia per fare progetti del valore di 100 milioni sono 15,7 anni. Abbiamo fatto uno studio su questo: il Pnrr ci spinge a ridurre a 1/3, quindi ridurre di 2/3, i tempi che l’Italia ha storicamente avuto sugli investimenti”. Quindi, ha avvertito l’ad, “deve essere veramente la scintilla che attiva un meccanismo di semplificazioni normative e snellimenti burocratici, perché se non cogliamo questa opportunità di fare queste riforme profonde l’Italia sarà condannata a crescere a tassi molto bassi”.(LaPresse)

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