Circondata la casa de leader di Hamas a Khan Younis. Idf: colpiti 250 obiettivi a Gaza

Si aggrava l'emergenza umanitaria nella Striscia, con più di 15mila morti e l'Onu che parla di "situazione apocalittica"

Nel persistere del conflitto in Medio Oriente, l’offensiva di Israele nella Striscia di Gaza non mostra segni di attenuazione. Secondo fonti della Casa Bianca, l’operazione dovrebbe protrarsi fino a gennaio, suscitando preoccupazioni per il peggioramento della crisi umanitaria nella regione. Con oltre 15.000 morti riportati secondo il Ministero della Sanità di Hamas e l’ONU che descrive la situazione come “apocalittica”, il tributo per i civili diventa sempre più grave.

Il canale saudita Al-Arabiya ha riferito che l’esercito israeliano ha circondato la casa di Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, dal martedì.

Intensificazione delle operazioni militari: l’IDF riferisce di feroci battaglie

Le Forze di Difesa israeliane (IDF) hanno dichiarato che feroci battaglie con Hamas continuano nella Striscia di Gaza. L’aeronautica militare ha condotto attacchi su oltre 250 obiettivi nell’ultimo giorno, come riportato dal Times of Israel. L’IDF ha reso noto che la brigata Kfir ha eliminato con successo un gruppo di militanti di Hamas vicino a una scuola nel nord di Gaza. Successivamente, i soldati hanno scoperto e distrutto un tunnel insieme a armi nella zona.

Diplomazia internazionale in azione: Blinken esorta alla moderazione

In mezzo all’escalation del conflitto, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha intrapreso discussioni diplomatiche con funzionari cinesi. Blinken ha sottolineato l’imperativo di evitare che il conflitto si intensifichi ulteriormente, citando i recenti attacchi degli Houthi nel Mar Rosso contro navi commerciali come minacce inaccettabili alla sicurezza marittima e al diritto internazionale. Entrambe le parti hanno sottolineato l’importanza di costruire sui progressi compiuti durante il recente summit tra i presidenti Biden e Xi a Woodside, in California.

Controversie sulla revoca del visto del coordinatore dell’ONU

In una mossa controversa, il Ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha annunciato la revoca del visto per la coordinatrice umanitaria dell’ONU, Lynn Hastings. Cohen ha giustificato la decisione sottolineando il mancato condanno di Hastings nei confronti di Hamas per presunti atti atroci contro gli israeliani e l’ha accusata di pregiudizio contro Israele. Il ministro ha sottolineato che chi non condanna Hamas non può prestare servizio nelle Nazioni Unite o entrare in Israele.

Segnalazioni e tempistiche dell’amministrazione statunitense

Fonti all’interno della Casa Bianca hanno espresso profonde preoccupazioni per la sorte dei civili a Gaza, poiché si prevede che l’operazione militare israeliana continuerà per diverse settimane, possibilmente fino a gennaio. In seguito a questa fase, Israele potrebbe passare a una strategia a minore intensità, più localizzata, mirata ai leader e ai militanti di Hamas. L’amministrazione statunitense, in conversazioni dirette e impegnative con la leadership israeliana, ha sottolineato la necessità di evitare di ripetere le stesse tattiche militari utilizzate nell’offensiva devastante nella parte settentrionale della Striscia di Gaza. La situazione rimane fluida, con sforzi diplomatici in corso per trovare una soluzione alla crisi nella regione.

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