Coldiretti, non solo danni con il maltempo: il +50% è boom di funghi al nord

Le ultime piogge con l’abbassamento delle temperature hanno creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi

LaPresse - Mourad Balti Touati

ROMA – Non solo danni dal maltempo, le ultime piogge con l’abbassamento delle temperature hanno creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi. Per i quali si preannuncia una stagione da record soprattutto al nord dove la raccolta sta facendo segnare in media un +50% rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti sull’inizio della ‘vendemmia dei porcini’ 2019 lungo la penisola. Con le regioni del Sud dove la caccia a porcini, chiodini, finferli e altre varietà non è ancora entrata nel vivo per carenze di pioggia.

Le perturbazioni che hanno provocato danni nelle campagne dove è in piena attività la vendemmia, hanno invece favorito la nascita dei funghi. Che – sottolinea la Coldiretti – per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco.

In Veneto, nelle aree del Bellunese e del Vicentino, nei boschi devastati dalla tempesta Vaia, tronchi e alberi abbattuti ostruiscono ancora i sentieri e bisogna muoversi con attenzione. Ma i cercatori stanno facendo il pieno. Raddoppiando le scoperte rispetto allo scorso anno, come anche in Trentino dove c’è chi ha già preso delle maxi multe per aver esagerato nella raccolta. In Lombardia – prosegue la Coldiretti – c’è almeno un 30% in più sul riempimento dei cestini con picchi anche superiori in alcune zone. Mentre in Piemonte si viaggia sopra il 20%. Ma se si scende verso il centro sud la nascita dei funghi è ancora ferma. In attesa che si creino le condizioni adatte, ossia terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole senza temperature eccessive.

E se in Emilia si attende l’avvio della stagione, in Romagna già a luglio si è partiti con i porcini e in Umbria -evidenzia la Coldiretti – le prime indicazioni danno un progresso del 25% in più rispetto allo scorso anno con punte del 40% in provincia di Perugia. In Toscana i porcini sono ancora fermi tranne che nell’Appennino centrale, in Valtiberina. Dove c’è stato un assaggio di raccolta dopo le piogge di fine luglio nell’Aretino con un +50% rispetto alla media degli ultimi anni. Mentre in Abruzzo fra luglio e agosto russole e porcini hanno registrato un calo fino al 60%. E in Calabria per la scarsità di piogge non è ancora iniziata la raccolta. Tranne che per sporadiche eccezioni sulle aree montane della Sila con finferli e porcini.

L’attività di ricerca – continua la Coldiretti – non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri. E svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di ‘professionisti’. Impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici. E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni. Bisogna seguire alcune importanti regole che ‘ sottolinea la Coldiretti ‘ vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri. E non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni. Ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche. E utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.

E per i meno avventurosi il consiglio è quello di recarsi nei mercati di Campagna Amica dove molto spesso è possibile acquistare anche funghi coltivati. La buona stagione è infatti una opportunità anche per buongustai che preferiscono cercarli sugli scaffali. In questo caso la Coldiretti invita a verificare l’indicazione il luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente.

Le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione. E che l’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi. Anche se esentati dal rispetto della norma di commercializzazione generale, come tartufi e funghi spontanei. Una garanzia – continua la Coldiretti per sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare. I funghi sono ricchi di proteine e fibre, poco calorici, poveri di sodio e ricchi di potassio. E in Italia durante l’anno – conclude Coldiretti – se ne consuma in media circa un chilo a testa.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome