Concorso per dirigenti scolastici, indagati in 13 per false attestazioni

Concorso per dirigenti scolastici, indagati in 13 per false attestazioni
Concorso per dirigenti scolastici, indagati in 13 per false attestazioni

NAPOLI – Tredici funzionari del concorso per presidi del 2017 hanno ricevuto l’avviso di chiusura indagini della Procura di Roma per irregolarità nella gestione della procedura. Nel mirino degli inquirenti presidenti e segretari della 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione. Tra loro due napoletane. Una è Paola Sorrentino, originaria del capoluogo e trasferitasi al Miur in quanto funzionaria del Ministero, l’altra è Maria Luisa Iavarone, indagata in qualità di segretaria della commissione numero 13 del concorsone messo in piedi per assumere 2416 posti da dirigenti scolastici a livello nazionale. Iavarone è docente universitaria di pedagogia, è stata candidata alle ultime Politiche per Sinistra Italiana-Europa Verde e si è spesa in prima nelle battaglie contro la violenza giovanile, a seguito dell’aggressione subita da suo figlio Arturo ad opera di una baby gang. Secondo la Procura, insieme a Paola Quaresima, avrebbe effettuato false attestazioni all’interno dei verbali delle prove d’esame: in particolare nei verbali davano atto di aver effettuato l’accesso tramite la piattaforma Cineca, pur non risultando alcun lavoro sul sistema informatico e avrebbero messo nero su bianco di aver validato voti di candidati in giorni diversi da quelli che risultano come relativi all’effettivo caricamento della prova. Vicende per le quali sono indagati anche Alberto Gambino, prorettore dell’Università Europea di Roma e presidente dell’associazione Scienza e Vita, Sabina Rago, una lunga e prestigiosa carriera tra Corte dei Conti e ministri di peso, Michele Palma, a sua volta impegnato al servizio di Palazzo Chigi negli anni scorsi, la funzionaria Raffaella Migliavacca, la docente Angela Tarabella, Rosalba Castagliola D’Abele, Maria Vittoria Lumetti, avvocato dello Stato e designata Cavaliere della Repubblica nel 2010, Francesco Giulio Beltrame, altro professore insignito dal Quirinale, ed Andrea D’Amore, funzionario del Miur. Tutti soggetti dallo straordinario curriculum quelli destinatari dell’avviso di chiusura indagini messo a punto dalla Procura per i reati di falso ideologico in concorso. Tutti avranno modo in questi giorni di prestare memorie difensive e di chiarire la completamente loro posizione con la Procura. Poi spetterà al magistrato valutare se chiedere o meno il rinvio a giudizio, dopo che le persone coinvolte avranno esaminato e risposto in qualche modo alle contestazioni. Questo è l’ultimo capitolo di una vicenda, quella del concorso presidi, terribile. Il Consiglio di Stato a inizio 2021, dopo una infinita serie di ricorsi, ha validato di fatto i risultati che hanno portato, tra l’altro, alla promozione a dirigente scolastica dell’ex ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Poi, però, ottenuto l’accesso agli atti relativi alle prove, i comitati dei ricorrenti hanno segnalato anomalie, errori, presunte irregolarità, mentre la Procura capitolina stava già indagando. “Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto, per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda”, ha commentato Michele Zannini, presidente del Comitato Trasparenza che sin dall’inizio si sta battendo per fare piena luce sul concorso che secondo l’ipotesi di reato dei magistrati sarebbe stato, almeno parzialmente, pilotato. Azzolina è finita nel mirino delle polemiche anche per l’assegnazione favorevole nella sua Sicilia mentre per altri assunti è stato inevitabile il trasferimento a centinaia di chilometri da casa. E tra le commissioni in cui sono stati evidenziati punti oscuri dai pm c’è proprio la numero 19, che ha analizzato il ‘compito’ dell’allora ministra.

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