Consob, ipotesi Savona alla presidenza. Ma niente rimpasto

Paolo Savona alla presidenza Consob? La voce circola con una certa insistenza tra i palazzi romani

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 12-07-2018 Roma Politica Senato. Terza Lezione Enzo Grilli sull'importanza dell'equilibrio tra Democrazia, Stato e Mercato Nella foto Paolo Savona Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 12-07-2018 Roma (Italy) Politic Senate. Third Lesson Enzo Grilli on the importance of balance between Democracy, State and Market In the pic Paolo Savona

ROMA (LaPresse) – Consob, ipotesi Savona alla presidenza. Ma niente rimpasto. Paolo Savona alla presidenza Consob? La voce circola con una certa insistenza tra i palazzi romani. Tramontata l’ipotesi di Marcello Minenna, ex assessore della giunta Raggi nei desiderata dei pentastellati, ma che si è scontrato con l’ostilità leghista, sarebbe proprio il nome dell’attuale ministro per le Politiche europee a prendere quota.

L’economista 82enne, è il ragionamento, ha un curriculum ‘di alto profilo’ così come richiesto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Proprio Mattarella aveva bloccato la nomina di Savona a ministro dell’Economia. Casella poi riempita da Giovanni Tria. Spetterebbe ora a lui indicarlo – su proposta del presidente del Consiglio – per il nuovo incarico.

Con il trasloco all’autorità di vigilanza bancaria Savona troverebbe spazio in un settore di sua competenza, dopo mesi di ‘malessere’ nell’esecutivo. Nessun commento dall’interessato né da Palazzo Chigi, ma una cosa è certa. Al governo serve un nome e presto per riempire la casella lasciata vacante da Mario Nava, dimessosi lo scorso 13 settembre, quasi cinque mesi fa. E del resto Luigi Di Maio ha confermato che “dobbiamo chiudere il prima possibile, la settimana che sta per cominciare è quella decisiva per Consob”.

Lo spostamento di Savona lascerebbe una poltrona vacante nel governo che però, spiegano fonti della maggioranza, non preoccupa più di tanto. Ipotesi di nuovi nomi e di rimpasto non sono in considerazione. Per non offrire fronti alla critica degli avversari e non lasciare spazio a incertezze che potrebbero essere interpretate come debolezze. La delega dunque andrebbe assunta ad interim da Conte: del resto, viene fatto notare, è lui la voce del governo in Europa, come dimostrato dalle trattative sul bilancio e sui migranti.

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