Conte risponde a Salvini sui migranti in mare: “Non sbarcano? Li porterò con l’aereo”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Giuseppe Conte

ROMA – Il vicepremier Matteo Salvini dice che non cambia idea sui migranti? “Vorrà dire che non li farò sbarcare: li prenderò con l’aereo e li porterò”. Il premier Giuseppe Conte, ospite di ‘Porta a Porta’, reagisce con il sorriso all’ennesima presa di posizione del leader leghista.

Il ministro dell’Interno aveva ribadito: “Chi ha a cuore il futuro di milioni di africani , deve evitare che qualsiasi barca arrivi in Europa. Non cambierò mai idea. Chi vuole aiutare l’Africa deve bloccare gli scafisti. Se qualcuno, anche all’interno del governo, accetterà di cedere alle imposizioni di scafisti, trafficanti e ong non farà un buon servizio nè all’Italia né all’Africa“.

Ma Conte sottolinea che in ambito migratorio “c’è un limite ad ogni politica del rigore“, e la cosa più importante “è farli sbarcare a Malta: stiamo sollecitando La Valletta perché li faccia sbarcare: c’è un limite a ogni politica di rigore“.

Lo scontro all’interno dell’esecutivo avviene con i guanti di velluto

Lo stesso premier allontana l’idea di un Salvini razzista o xenofobo,”due elementi che non ho mai ravvisato”. E il vicepremier sottolinea di parlare “col massimo rispetto dei colleghi di governo e del contratto di governo”.

Quindi, messo dinnanzi ad un nuovo fronte, con la Lega pronta a non votare il reddito di cittadinanza senza maggiore attenzione ai disabili, il premier riveste i panni del mediatore e rassicura con la misura del sussidio universale “c’è già un’attenzione ai disabili, ma se ci sono suggerimenti li analizzeremo, ci metteremo intorno a un tavolo e anche questa volta risolveremo la situazione”. Una soluzione arriverà anche nell’applicazione del Dl Sicurezza, su cui ci sarà un confronto con i sindaci a Palazzo Chigi.

Arriveranno presto le nomine di Inps e Consob, ma qualche giorno in più è necessario perché “vogliamo fare le cose per bene”. E sulle trivelle Conte ribadisce che le concessioni approvate sono state il compimento di un iter che non poteva andare altrimenti.

La linea del governo rimane contraria, e lo sarà in futuro

Insomma, il premier “per caso”, come lui stesso ammette sottolineando che “si è immerso subito nella parte”, continua nella sua opera di mediazione, all’interno e fuori dal governo. Non a caso, ha gettato acqua sul fuoco anche per l’appoggio ai gilet gialli dato da Di Maio, fatto “come leader del M5S piuttosto che come vicepremier o ministro” (LaPresse)

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