Scritte anti-Napoli, il direttore Clemente a TelePordenone: “No a pregiudizi e a strumentalizzazioni”

Il sindaco Ciriani si scusa, il nostro direttore editoriale non risparmia le istituzioni del Sud: "Devono mettere a tacere questi luoghi comuni, risolvendo i tanti problemi che ci sono in Campania"

NAPOLI – Sulla questione delle scritte offensive contro Napoli apparse sui cassonetti per la raccolta rifiuti a Perdenone sono intervenuti, in diretta televisiva su TelePordenone, il direttore editoriale di ‘Cronache di’ Ugo Clemente e il sindaco di della città friulana Alessandro Ciriani.

La difesa del sindaco

“Credo che si stia dando troppa importanza a questo episodio. Se Pordenone fosse stata ricoperta di manifesti contro Napoli, capirei l’allarme. Ma si è trattato di un caso isolato di un soggetto singolo che ha appeso tre foglietti su dei cassonetti. Un gesto deprecabile, che però non intacca la dignità di Pordenone, cresciuta insieme alle persone del Sud che sono venute qui a lavorare, per cui non è mai stato alimentato alcun sentimento di odio contro Napoli. Al contrario, c’è sempre stata concordia tra le due città. Lasciamo all’oblio questo persona. E’ una polemica che ha già avuto troppa eco. Non capisco poi perché sono stato attaccato a causa di messaggi scritti su tre volantini. Non capisco cosa c’entrino l’amministrazione comunale e un sindaco che fa del sentimento dell’identità nazionale il cardine della sua attività politica”, ha detto il sindaco di Pordenone.

L’affondo di Ugo Clemente, direttore editoriale di ‘Cronache di’

“Sono d’accordo con il sindaco sul fatto che si tratti di un episodio isolato. Però è anche vero che le persone perbene sono stanche dei pregiudizi legati a una Napoli abitata da cittadini sporchi e incivili. Non è assolutamente vero. Napoli ha sempre rappresentato un faro di civiltà per l’Italia, l’Europa e il mondo intero”, ha affermato il direttore editoriale di ‘Cronache di’ Ugo Clemente. “Siamo indignati anche e soprattutto per lo spettacolo indecoroso al quale assistiamo ogni volta che si verifica un episodio del genere – ha continuato Clemente – A Napoli soffriamo ancora per problemi legati alla criminalità, al sistema sanitario e ai trasporti che sono a pezzi. In queste occasioni si ergono a paladini della napoletanità e del Sud dei personaggi che non ci hanno aiutato a uscire da queste situazioni. Esponenti politici del Comune di Napoli che non hanno risolto i problemi esistenti, ma che anzi ci fanno vergognare del pregiudizio che fiorisce fuori Napoli”. “La colpa è di chi dovrebbe risolvere i problemi e non lo fa – ha proseguito Clemente – Faccio riferimento, ad esempio, alla piaga dei parcheggiatori abusivi. De Magistris è al suo secondo mandato, ma non l’ha risolta ancora”. “Ci sono persone – ha detto Clemente – che sulla difesa del Sud ci costruiscono carriere. Noi facciamo il nostro lavoro come giornalisti, stimoliamo le istituzioni affinché risolvano problemi che frenano la crescita di Napoli”.

No alle strumentalizzazioni

“Si sono alzati i toni da entrambe le parti – ha continuato Ugo Clemente, direttore editoriale di ‘Cronache di’ – sia da parte della Pordenone peggiore che dalla Napoli peggiore. Le risposte degli utenti sui social mi fanno vergognare più delle scritte sui cassonetti, che possono essere ispirate da ignoranza e da pregiudizi. Sono sicuro la maggior parte dei cittadini di Pordenone ha preso le distanze da quelle parole. Però, offendendoci sui social diamo un pessimo spettacolo. Noi giornalisti quando scriviamo titoli come “Sanità da terzo mondo in Campania”, ci rendiamo conto che usare espressioni così forti espone la nostra Regione a pregiudizi per chi ci guarda dall’esterno. Però non possiamo tacere sui problemi che abbiamo. Noi facciamo il nostro lavoro come giornalisti e stimoliamo le istituzioni affinché risolvano le questioni più urgenti”.

Il ruolo delle istituzioni

“Basti pensare alla campagna contro la Terra dei Fuochi – ha proseguito Clemente – Era basata sul nulla. All’epoca si parlava di prodotti agricoli contaminati, quando la Pianura Padana è molto più inquinata dell’agro campano. Purtroppo in questa battaglia è mancato il Sud, ovvero le istituzioni del sud. La nostra classe politica non è stato in grado di opporsi a una campagna mediatica che ha alimentato i pregiudizi. Infatti oggi ne paghiamo ancora le conseguenze. Personaggi come Roberto Saviano non hanno fatto che realizzare prodotti per la tv a pagamento impacchettando una Campania che sembra la Cambogia oppure il Vietnam e dando, quindi, una visione distorta della realtà. Speriamo che con le nostre forze riusciremo a risollevare la nostra Regione dal danno che si è creato”. 

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