A maggio scade il ‘contratto di governo’: le Europee potrebbero dichiarare la fine dell’intesa giallo-verde

L'eventuale escalation della Lega finirebbe per azzerare il peso politico del M5S

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – Reddito di cittadinanza e Quota 100 hanno ottenuto il via libera, così come previsto nel ‘contratto di governo’. L’accordo tra Movimento 5 Stelle e Lega scadrà a maggio. Una scadenza individuata per consentire ai due partiti di presentarsi ai propri elettori alle Europee senza alleanze ‘obbligate’.

Bruxelles decisiva per il governo giallo-verde

In realtà, però, proprio le elezioni per il Parlamento europeo potrebbero risultate decisive per il futuro del governo giallo-verde. Sì, perché se il trend degli ultimi mesi sarà confermato anche dalle urne, bisognerà attendersi un abbassamento della percentuale per il Movimento 5 Stelle e una vera e propria impennata per la Lega. Una possibilità che potrebbe portare, nel caso in cui si avverasse questa previsione, a una fine anticipata dell’attuale governo.

La strategia di Salvini

Ieri Berlusconi ha annunciato la sua discesa in campo e la volontà di ricompattare il centrodestra con Forza Italia, Fratelli d’Italia e anche la Lega. Ebbene, con una Lega molto forte (oltre il 30%) e un Movimento 5 Stelle sotto al 25% si andrebbero a modificare in maniera netta i rapporti di forza rispetto alle Politiche dello scorso anno. In quel caso il M5S arrivo al 32% mentre la Lega si fermò al 17%.

Il ritorno del centrodestra

La Lega oltre il 30% permetterebbe a Salvini non solo di ridistribuire i rapporti di forza all’interno dell’attuale governo giallo-verde ma, addirittura, di decidere se andare avanti con i pentastellati oppure far cadere il governo e ripresentarsi alle elezioni con Forza Italia e Fratelli d’Italia. Con la Lega oltre il 30% basterebbe che Fi e FdI confermassero i risultati del marzo scorso: 14% per i berlusconiani (ma stavolta con Silvio candidato in prima linea e non più dietro le quinte) e 4,3% per i meloniani. Il centrodestra quindi arriverebbe al 47% ottenendo, anche con l’attuale legge elettorale, il premio di maggioranza.

Il diktat di Matteo

Con una Lega molto forte Salvini potrebbe imporre nuove regole al governo giallo-verde, riducendo il M5S ad alleati secondari. Ma con gli stessi pentastellati che non avrebbero più potere decisionale a causa della perdita di appeal agli occhi degli elettori per scelte sicuramente discutibili e deludenti per il proprio elettorato: in primis Tav e Tap. I risultati delle Europee potrebbero quindi cambiare la storia di questo governo. Bisognerà attendere maggio, anche se, dopo l’approvazione di Quota 100, per Salvini la campagna elettorale per Bruxelles è già iniziata.

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