Cop26, c’è la bozza finale con “riduzioni delle emissioni del 45% entro il 2030”

Ora il documento passerà al vaglio dei governi che potranno fare le loro osservazioni

Riduzioni delle emissioni del 45% entro il 2030. E’ quanto si legge nella bozza pubblicata dalla Cop26, la Conferenza Onu sui cambiamenti climatici che si svolge in Scozia, a Glasgow fino al 12 di questo mese. Ora il testo passerà al vaglio dei governi che potranno fare le loro osservazioni in merito.

Il contenuto

Nel documento viene riaffermato “l’obiettivo globale di lungo termine di tenere l’aumento della temperatura globale media ben sotto 2 gradi dai livelli preindustriali, e di perseguire gli sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 °C dai livelli preindustriali”. Nel testo-bozza si riconosce inoltre che “l’impatto del cambiamento climatico sarà molto più basso con un aumento della temperatura a 1,5 °C, riconoscendo che questo richiede azioni significative ed efficaci da tutte le parti in questo decennio critico, sulla base della miglior conoscenza scientifica disponibile”.

Bene l’impegno

Inoltre nella bozza si sottolinea favorevolmente “gli impegni accresciuti presi dai Paesi sviluppati” in soccorso di quelli meno sviluppati previsto dall’Accordo di Parigi, con l’auspicio di “arrivare al più tardi nel 2023 al target dei 100 miliardi di dollari all’anno”. Prevista anche “la necessità di un aumento del sostegno delle parti ai Paesi in via di sviluppo, oltre l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno”. Quindi “nota con rammarico” che neppure il target dei 100 miliardi all’anno dal 2020”.

Lo sprone

Il testo invita inoltre “le parti a considerare ulteriori opportunità di ridurre le emissioni di gas serra che non sono anidride carbonica” e sprona affinché si acceleri “l’eliminazione del carbone e dei sussidi ai combustibili fossili” evidenziano “l’importanza critica delle soluzioni basate sulla natura e degli approcci basati sugli ecosistemi, compreso proteggere e ripristinare le foreste, nel ridurre le emissioni e proteggere la biodiversità”.

I ruoli

Nella bozza si evidenzia inoltre “l’importante ruolo dei soggetti non statali, compresa la società civile, i popoli indigeni, i giovani e altri soggetti, nel contribuire ai progressi verso l’obiettivo della Convenzione gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”. Nella bozza si approva il lavoro svolto dalla ‘Youth4Climate’ che si è tenuta a Milano lo scorso mese di settembre e si “sollecita le parti e i soggetti interessati a garantire significativa partecipazione dei giovani nel processo decisionale dell’Unfccc e dell’Accordo di Parigi”. Poi il documento fa un esplicito invito alle “future presidenze delle Cop a organizzare piattaforme di discussione annuali fra le parti e i giovani”, sottolineando “il ruolo importante che la conoscenza e l’esperienza dei popoli indigeni possono giocare nell’azione efficace sul cambiamento climatico, e sollecita le parti a coinvolgere attivamente i popoli indigeni nell’attuazione dell’azione climatica”. E in conclusione “incoraggia le parti ad accrescere la piena, significativa ed eguale partecipazione delle donne nell’azione climatica, e a garantire attuazione e mezzi di attuazione rispettosi del genere”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome