Coronavirus, 6 contagiati in Lombardi. L’assessore Gallera: “Cinque sono gravi”

Tra i positivi al test una donna incita

Foto Antonio Calanni / AP In foto Giulio Gallera

MILANO – Si aggrava ora dopo ora il numero dei contagiati da Coronavirus in Lombardia. Al momento sono sei le persone positive al test. Sono tutti entrati in contatto con il 38enne ricoverato all’ospedale di Codogno, che si trova ora in gravi condizioni. Contagiata anche la moglie incinta.

Coronavirus, contagiata la moglie del 38enne: è all’ottavo mese di gravidanza

Dei sei contagiati, “Cinque sono gravi”. Lo fa sapere l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera. Il 38enne che lotta tra la vita e la morte è un manager di 38 anni italiano, originario di Castiglione d’Adda che abita a Codogno, in provincia di Lodi. L’uomo lavora alla Unilever di Casalpusterlengo. Delle altre cinque persone contagiate, una è la moglie incinta. E’ all’ottavo mese di gravidanza. La donna è un’insegnante, ma al momento non sta lavorando. Un altro contagiato è un amico del 38enne, il quale si è presentato spontaneamente in un ospedale con sintomi di polmonite, il quale “Condivideva l’attività sportiva con il primo paziente“. Infine, ci sono altre tre persone con la polmonite ricoverate sempre all’ospedale di Codogno, “che si sono presentate con un quadro clinico di polmonite importante. Oltre alla presa in carico terapeutica, stiamo cercando di capire se sono contatti” dei primi 3 casi confermati, ha spiegato Maria Gramegna della direzione generale Welfare della Lombardia. È inoltre ricoverata in isolamento nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Piacenza una donna, sintomatica, collega del paziente 38enne positivo.

Gli spostamenti del 38enne: oltre 250 potenziali contagi, tamponi tra i dipendenti della sua azienda

A oggi abbiamo un numero cospicuo di persone su cui stiamo intervenendo, sono circa 250 le persone in isolamento a cui faremo il tampone“, ha spiegato l’assessore Gallera. “Oggi abbiamo 149 persone, tra infermieri e altre persone che sono state in contatto con il primo paziente, a cui faremo” i test. A questi si aggiungono “coloro che lavorano nella sua azienda a cui andremo a fare un tampone, non tutti però. Solo chi ha avuto contatti molto ravvicinanti“. E sono infatti in corso i tamponi a tutti i dipendenti dell’azienda in cui lavora l’uomo contagiato, la Mae di Fiorenzuola d’Arda.
Il 38enne ha avuto i primi sintomi il 15 febbraio e si è presentato al pronto soccorso il 18. In quell’occasione fu rimandato a casa. Poi è tornato il giorno successivo per l’aggravarsi delle sue condizioni. A quel punto, la moglie ha comunicato che il marito aveva cenato con un amico che tornava dalla Cina.

L’uomo non può essere trasferito

Il 38enne è al momento ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata, con insufficienza respiratoria. Le sue condizioni sono molto gravi. E non è possibile trasferirlo all’Ospedale Sacco di Milano, punto di riferimento regionale per le bioemergenze, perché “le sue condizioni ancora instabili“. A Milano si trovano in isolamento la moglie e l’amico con cui è stato a cena a inizio febbraio.

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