Coronavirus, la Premier League pronta a ripartire in stadi neutri e a porte chiuse

La Premier League pronta a partire il 12 giugno a porte chiuse, in dodici sedi neutrali, se il governo darà il via libera. La riunione in videoconferenza di ieri dei 20 club è durata circa tre ore e mezza con le società che restano determinate a terminare la stagione, se possibile.

LONDRA – La Premier League pronta a partire il 12 giugno a porte chiuse, in dodici sedi neutrali, se il governo darà il via libera. La riunione in videoconferenza di ieri dei 20 club è durata circa tre ore e mezza con le società che restano determinate a terminare la stagione, se possibile. Il primo ministro Boris Johnson ha segnalato che il blocco nazionale sarà allentato solo a tappe e non prima di giovedì prossimo. L’ultima parola per quanto riguarda la ripresa del campionato spetta alla riunione dell’8 maggio. E l’incontro previsto per il 15 maggio è stato rimandato al 18 maggio, dando ai club più tempo per valutare la situazione in evoluzione. I club sperano di iniziare una prima fase di allenamento dal 18 maggio, con l’obiettivo di riprendere la stagione tra circa cinque settimane. E’ quanto riporta il quotidiano britannico ‘Sun’.

Le modalità

 La realtà del Covid-19 in tutto il mondo significa che i club ora accettano che i fan saranno banditi nella prossima stagione. E’ stato concordato a seguito di una serie di discussioni e briefing che le partite saranno limitate a stadi specifici in tutto il Paese. Il vantaggio di giocare in casa le partite rimanenti per molti club è stata sacrificata alla luce della crisi del coronavirus. I club hanno concordato con il consiglio della polizia che i luoghi prescelti dovrebbero, se possibile, essere lontani dalle aree urbane congestionate. Lo stadio del West Ham, quello dell’Arsenal e l’Etihad di Manchester City sembrano sicuramente essere tra i luoghi scelti.

LaPresse

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