Coronavirus, l’appello di imprese e sindacati: “Il Governo agisca in fretta”

Già a fine febbraio imprese e sindacati avevano sottoscritto un comune appello indirizzato al presidente Conte per rilanciare gli investimenti

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse in foto Giuseppe Conte

MILANO – Mercoledì al governo “chiederemo di agire in fretta”. E’ questo il messaggio che il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il segretario della Cgil Maurizio Landini porteranno all’incontro convocato dal premier Giuseppe Conte con imprese e sindacati il prossimo 4 marzo per fare il punto sull’emergenza del coronavirus e le ricadute che avrà sull’economia italiana. “L’azione del governo deve essere immediata”, ha sottolineato Boccia, intervistato da Lucia Annunziata a ‘Mezz’ora in più’. “La dimensione economica è diventata un’emergenza” e il governo deve ora “fare un salto di qualità”, perché “le polemiche” non servono a nulla in una situazione così delicata. Lo ha spiegato il presidente di Confindustria.

L’emergenza

In un contesto emergenziale “la capacità di decisione e di azione di un Paese è determinante”. Un messaggio tra le righe rivolto al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che ha annunciato, non prima di venerdì prossimo, un nuovo pacchetto di aiuti da 3,6 miliardi di euro da finanziare in deficit. “Non basta chiedere un po’ più di flessibilità all’Europa – ha commentato Boccia – bisogna essere protagonisti di una stagione riformista europea e chiedere un grande piano infrastrutturale transeuropeo da 3mila miliardi di euro”. Impensabile invece “concentrare adesso le risorse su un Green New Deal”, perché è necessario usare tutte le risorse disponibili per attivare infrastrutture e cantieri.

Le richieste di imprese e sindacati

Già a fine febbraio imprese e sindacati avevano sottoscritto un comune appello indirizzato al presidente Conte per rilanciare gli investimenti. “La domanda privata” inevitabilmente arretrerà, spiega Boccia, anche se l’epidemia di coronavirus dovesse finire oggi non sarebbe automatica la sua ripresa. Per questo occorre sostituirla con la domanda pubblica. E questo si può fare attivando quanto prima i cantieri. “Il modello ponte Morandi deve riguardare tutte le infrastrutture”, ha spiegato il presidente di Confindustria sottolineando che il rilancio dell’economia non è antitetico alle misure sanitarie.

Un’azione di sistema

“Serve un’azione di sistema”, ha rilanciato Landini, “siamo bravi ad affrontare l’emergenza” ma occorre una risposta strutturata. E oggi, con il diffondersi del coronavirus paghiamo il prezzo di “non aver investito a sufficienza nella ricerca e di non aver fatto assunzioni”, tanto che dalla Regione Lombardia è arrivata la proposta di inserire nel dpcm la possibilità di assumere medici e infermieri in pensione per far fronte alla mancanza di personale sanitario. “Una contraddizione assurda”, ha commentato il segretario della Cgil.

“Bisogna sbloccare assunzioni e investimenti”, perché “è lavorando che si sconfigge il virus”. Sia Boccia sia Landini si sono detti pronti ad avviare una cabina di regia stabile per far fronte all’emergenza coronavirus. “All’incontro con Conte porteremo proposte concrete – ha anticipato Landini. E una di queste sarà l’istituzione di “un’Agenzia nazionale per lo sviluppo che, come avviene già in altri paesi Ue, possa coordinare gli indirizzi e gli investimenti”.

(LaPresse/di Lucrezia Clemente)

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