I contagiati toccano quota 57521, la protezione civile conta oggi 683 morti. Conte alla Camera: “Tuteleremo imprese e famiglie”

Il premier: "Voglio rivolgere un ringraziamento per il lavoro straordinario di medici e infermieri per salvare le vite degli altri"

ROMA “Il dottor Borrelli questa mattina ha avuto sintomi febbrili e una leggera afonia. E’ rientrato presso il suo domicilio per precauzione e da lì continua a lavorare”. E’ l’esordio di Agostino Miozzo, membro del dipartimento della Protezione Civile, chiamato a sostituire proprio il capo nella canonica conferenza stampa delle 18. Spiegato il perché della sua presenza, ha snocciolato i dati di oggi sulla situazione coronavirus in Italia. “I casi positivi sono 3491 in più, per un totale di totale 57521. Di questi 3489 sono in terapia intensiva. I deceduti in più sono 683 per un totale di 7503. I guariti di oggi, invece, 1036 per un totale di 9362”.  “Non è noto l’esito del tampone a Borrelli – ha chiarito Miozzo -, la conferenza delle 18 proseguirà proseguirà nei prossimi giorni”.

Le parole di Conte

Concluso l’intervento della protezione civile è toccato al premier riferire sull’emergenza Covid-19 alla Camera: “Voglio rivolgere un ringraziamento per il lavoro straordinario di medici e infermieri per salvare le vite degli altri – ha dichiarato Giuseppe Conte -. Lo dico a nome del governo, non ci dimenticheremo di voi, di queste giornate così stressanti”. E aggiunge: “Questa emergenza è talmente coinvolgente che sfida ogni angolo della società”. Un lungo applauso alla Camera, bipartisan, quando il presidente del Consiglio ha espresso “la nostra commossa vicinanza” per i famigliari delle vittime del coronavirus.

“Non avremmo mai pensato, in questo nostro Paese, di vedere immagini in cui sfilano gli autocarri con le bare dei nostri concittadini”, ha chiarito Conte. “Siamo all’altezza di questa sfida? La storia ce lo dirà. Verrà il tempo dei bilanci. Ci sarà un tempo per tutto, ma ora è il tempo dell’azione e della responsabilità, da cui nessuno può fuggire. La responsabilità maggiore spetta al governo, ne sono consapevole, ma è anche di tutti i cittadini, anche dei membri del Parlamento, perché mai come in questa situazione di emergenza siamo chiamati a conformare ogni azione verso il bene comune. I Dpcm ci hanno consentito di modulare le misure, rendendole adeguate rispetto all’obiettivo di ridurre il contagio. Tutte le misure adottate dal Governo per l’emergenza coronavirus sono state prese “sempre in base alle raccomandazioni del comitato tecnico-scientifico. Tutte le misure adottate si giustificano, come dimostrano i pareri di vari giuristi, per la straordinarietà dell’evento, sono consapevole del doveroso coinvolgimento del Parlamento, che esprime al massimo la democraticità del nostro Paese”.

Stilare la lista delle attività essenziali che non chiuderanno, ha dichiarato il premier è stata di complessa elaborazione, perché “la selezione delle filiere essenziali, in ragione della forte interconnessione, è risultata molto elaborata e delicata. Trasferiremo nelle prossime ore circa 500 infermieri nelle zone più colpite, con particolare riguardo ai Comuni di Brescia, Bergamo e Cremona, ma ce ne sono molti altri. E’ imperativo garantire in massimo grado la possibilità di liquidità alle imprese colpite dall’emergenza coronavirus”. E per questo “il Governo ha già adottato delle prime misure. Abbiamo investito nel settore scolastico e universitario. Un capitale prezioso in cui investire con maggiore convinzione, in nome del futuro del Paese”.

“Interverremo – ha affermato il capo dell’Esecutivo – anche con stanziamenti aggiuntivi di non minore importo rispetto ai 25mld già stanziati con il primo decreto. Il governo sta valutando tutte le iniziative per assicurare alle imprese e alle famiglie tutta la la liquidità necessaria per superare questo periodo di ristrettezze. Dobbiamo lavorare già oggi per il rilancio di domani, per semplificare la nostra Pa, la burocrazia. Per dare impulso agli investimenti pubblici e privati quando la nostra economica tornerà a correre. Bisogna superare tutte le difficoltà strutturali, dunque, soprattutto in settori come l’edilizia. Ci rendiamo conto che il primo provvedimento economico del ‘Cura Italia’, non è sufficiente, ma in queste ore stiamo lavorando ad aumentare il sostegno alla liquidità”.

“I più preziosi asset strategici – ha proseguito il presidente – vanno protetti ad ogni mezzo. Saremo in grado di lavorare in questa direzione a partire dal prossimo provvedimento normativo che stiamo predisponendo per aprile. Nessuno degli strumenti progettati in passato, contro crisi di altra natura, è in grado di dare quella coraggiosa risposta alla pandemia di cui tutti i cittadini avvertono la necessità. Per questa ragione l’Italia lavora alla creazione di strumenti di debito comuni dell’Eurozona, che possano finanziare gli sforzi dei vari governi e costruire una adeguata linea di difesa. Nella lettera firmata con altri 8 leader Ue, inviata al presidente del Consiglio Ue Charles Michel, si è voluto ribadire che l’epidemia sta provocando uno shock senza precedenti, cui serve rispondere con misure straordinarie. Immaginate a quale iattura potremmo essere esposti con un contagio di ritorno, quindi l’Italia non può accettare, nel momento in cui sta facendo uno sforzo poderoso, sacrifici enormi, che altri Paesi non raccolgano questa soglia di precauzione massima. Le terapie intensive in Italia, in pochi giorni sono passate da 5.343 a 8.370, con un incremento del 63,8%. In pochi giorni i posti letti di pneumologia e malattie infettive sono passati da 6.525 a 26.169, oltre 4 volte di più”.

LaPresse

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