Coronavirus, un tribunale in Russia ordina il ritorno in quarantena alla donna fuggita

Un tribunale russo ha ordinato a una donna fuggita dalla quarantena per coronavirus di tornare nell'ospedale da cui è fuggita, restandovi per almeno altri due giorni.

(AP Photo/Dmitri Lovetsky)

MOSCA – Un tribunale russo ha ordinato a una donna fuggita dalla quarantena per coronavirus di tornare nell’ospedale da cui è fuggita, restandovi per almeno altri due giorni. La sentenza sottolinea il caotico approccio delle autorità nell’agire per arginare la diffusione del Covid-19, nonché la volontà di creare un deterrente per altre persone che vogliano rifiutarsi di sottostare alle misure di precauzione. Alla llyina era stata ricoverata a San Pietroburgo il 6 febbraio a causa di un mal di gola e sottoposta a test per verificare che non fosse stata contagiata dal nuovo coronavirus, poiché cinque giorni prima era rientrata dalla Cina. Era stata posta in isolamento ma il giorno successivo era fuggita dalla clinica, disattivando il dispositivo elettronico che la teneva chiusa in camera, quando aveva scoperto di dover restare per 14 giorni, anziché le 24 ore che i medici le avevano pronosticato. L’ente per la salute pubblica aveva intentato causa contro di lei, chiedendo fosse obbligata a restare in ospedale.

La difesa

Tra le argomentazioni dell’avvocato difensore della donna c’è anche il fatto che le sia stato consentito di partecipare all’udienza in tribunale, alla presenza di decine di persone, nessuna delle quali con indosso mascherine protettive. In attesa della sentenza, la donna ha potuto andare in giro liberamente per almeno 10 giorni. La scorsa settimana altre tre persone in quarantena erano scappate dallo stesso ospedale di San Pietroburgo, due delle quali erano poi tornate, mentre una terza resta irreperibile. Anche nei suoi confronti l’ente per la salute pubblica ha chiesto l’intervento della magistratura e l’udienza è prevista mercoledì.

LaPresse

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