Covid: 68.170 casi e 116 morti, tasso positività cala al 19,4%

In Italia si sono registrati 68.170 casi di Covid su 350.630 tamponi.

People line up to get tested for coronavirus in Bolzano, northern Italy, Friday, Nov. 20, 2020. Citizens in Italy’s small Germany-speaking province of South Tyrol were lining up Friday at schools, gymnasiums and pharmacies for a mass COVID-19 screening that officials hope will speed a lifting of the partial lockdown and get children back to school. (AP Photo/Antonio Calanni)

MILANO – In Italia si sono registrati 68.170 casi di Covid su 350.630 tamponi. I decessi sono 116, a fronte dei 155 di ieri. In calo i ricoveri ordinari che scendono di 87, invece in leggero aumento quelli delle intensive che salgono di 3. E’ la fotografia delle ultime 24 ore del Ministero della Salute. Il tasso di positività è al 19,45, in calo dell’1,4% rispetto a ieri. I guariti sono 86.637.

Secondo l’Iss, Istituto superiore di Sanità, intanto, nell’ultima settimana, la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi di Covid segnalati nel nostro Paese è salita del 12%.

“Dal 24 agosto 2021 al 13 luglio 2022 sono stati segnalati 813.817 casi di reinfezione, pari a 5,2% del totale dei casi notificati.

Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta pari a 12,0%, in leggero aumento rispetto rispetto alla settimana precedente (11,7%, dato con tempi di consolidamento maggiori rispetto ad altre informazioni)”, si legge nel rapporto settimanale esteso, da cui emerge anche che è stato “raggiunto il picco nell’ultima settimana”.

“Il tasso di mortalità standardizzato per età, relativo alla popolazione nel periodo dal 27 maggio al 26 giugno, per i non vaccinati (12 decessi per 100.000 abitanti) risulta circa quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da da 120 giorni (3 decessi per 100.000 abitanti) e circa sei volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (2 decessi per 100.000 abitanti)”.

Sempre valida la parola d’ordine ‘vietato abbassare la guardia’. L’Iss infatti avverte che “in questa fase, caratterizzata dalla circolazione di varianti altamente trasmissibili, è verosimile che ci sia stato anche un aumento della quota di persone che hanno avuto un’infezione non notificata ai sistemi di sorveglianza per motivi legati sia alla mancata diagnosi che alla ‘autodiagnosi’. Questo fenomeno potrebbe portare alla sottostima del tasso di incidenza, e quindi del rischio relativo, e dell’efficacia vaccinale.


LaPresse

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