Covid, in Campania sprint per i vaccini

Con l’estensione del Green Pass l’obiettivo è raggiungere il 90% di immunizzati. Il virus uccide una 68enne non immunizzata a Castelvolturno. Tommasielli: “Terza dose in loco per gli ospiti delle Rsa”

CASERTA – La copertura vaccinale in Campania è oltre il 70% (con 7 milioni e mezzo di dosi somministrate, un terzo delle quali Pfizer) e grazie al green pass l’obiettivo è portarla oltre il 90%. Lo dichiara la componente dell’Unità di crisi Giuseppina Tommasielli alla vigilia dell’avvio della somministrazione delle terze dosi. “Per noi questa è un’altra sfida importante: partiremo con gli ospiti delle Rsa, i trapiantati, gli emodializzati, i pazienti oncologici. Nelle residenze per anziani si recheranno gli addetti delle Asl, per le altre categorie saranno attivi gli hub, come la Fagianeria e la Mostra d’oltremare. Al momento non sono coinvolti i medici di famiglia, che però stanno dando una grande mano”.

Sui 3.800 medici di base che lavorano in Campania, circa 1300 hanno aderito alla campagna di vaccinazione, con quasi 450mila dosi.
Saranno utilizzati gli stessi vaccini ricevuti con le prime due dosi, tranne l’Astrazeneca che ormai viene somministrato solo su richiesta del paziente.

Il ministero della Salute in una circolare ha ricordato “la priorità del raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati”.
Il Ministero dà le indicazioni preliminari sulle modalità di somministrazione di “dosi addizionali” e “dosi booster” e nota che “al momento, in base alle indicazioni del Cts, si considera prioritaria la somministrazione della dose addizionale nei soggetti trapiantati e immunocompromessi”.

La dose addizionale di vaccino va somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima ed è concepita come una somministrazione aggiuntiva a completamento del ciclo vaccinale primario, per raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. La dose “booster”, invece, viene somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria. E verrà somministrata dopo almeno sei mesi dall’ultima dose in favore di ulteriori gruppi tra cui fragili e a maggiore rischio per esposizione professionale come medici e infermieri.

Il presidente della Regine Vincenzo De Luca, da pare sua, ha notato: “Ho visto che si estende l’obbligo per chi fa assistenza domiciliare, per le badanti e i lavoratori autonomi, bene così. Più andiamo avanti con la campagna di vaccinazione più si avvicina la data nella quale potremo tornare alla vita normale, nelle famiglie, nella società e nell’economia”.

L’estensione del green pass a diverse categorie lavorative è una misura positiva, ma “da sola non serve a tenere sotto controllo la situazione” e non deve indurre ad abbassare la guardia. Lo dichiara il segretario regionale della Cisl Medici Attilio Maurano. “Bisogna continuare – nota il rappresentante sindacale – a indossare in luoghi chiusi e affollati le mascherine e a curare l’igiene personale. Se si sta attenti si combatte il virus nella maniera migliore”.

Dopo la terza dose da somministrare agli immunodepressi, “con l’inizio del nuovo anno dovrebbe toccare al personale sanitario – dice Maurano – che ha ricevuto il vaccino quasi un anno fa: sembra che la carica di protezione dopo 9-10 mesi tenda a decadere, anche se resta la difesa mediata dalle cellule. Ci sono stati picchi di contagi e questo fa pensare che si affronti la problematica con superficialità. Le vaccinazioni servono a proteggere tutti, se qualcuno la pensa in maniera diversa posso rispettare il suo punto di vista, ma l’Oms ha stabilito questa metodologia di lotta al contagio ed è necessario adeguarsi alla scienza e non alle intuizioni personali”.

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