Covid, bimbo si ferisce contro un lampione. Comune: niente indennizzo, c’era il lockdown

"Alla luce delle norme restrittive in vigore al tempo dei fatti a causa dell'emergenza pandemica, che nel concreto prevedevano specifiche limitazioni alla libertà di movimento dei cittadini, andrà soppesato l'apporto causale derivante dalla responsabilità dei genitori a quanto effettivamente verificatosi"

© Roberto Monaldo / LaPresse

TIONE (Trento) – “Alla luce delle norme restrittive in vigore al tempo dei fatti a causa dell’emergenza pandemica, che nel concreto prevedevano specifiche limitazioni alla libertà di movimento dei cittadini, andrà soppesato l’apporto causale derivante dalla responsabilità dei genitori a quanto effettivamente verificatosi”. Così l’avvocato dell’Azienda servizi municipalizzati del comune di Tione, in Trentino, in risposta alla richiesta danni avanzata dai genitori di un bimbo di 9 anni che, pedalando nell’area condominiale, andò a sbattere contro un lampione dell’illuminazione pubblica. Urto che provocò il distacco della plafoniera in vetro e ferì una gamba del ragazzino. Incidente che per gli avvocati della famiglia fu causato da “carenza di manutenzione ordinaria e straordinaria del bene pubblico”. Un botta e risposta legale che ruota attorno a una data chiave: 9 maggio 2020. Cioè tempo di lockdown. Per l’Azienda municipalizzata ce n’è a sufficienza per non risarcire il danno. Per la controparte, pronta ad agire in giudizio, la verità è un’altra: “In quella data erano consentite passeggiate e attività fisica purchè nel proprio comune di residenza”.

(LaPresse)

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