Covid, Fedriga: “Basta con la burocrazia, bisogna tornare verso la normalità”

L'intervento del presidente del Friuli Venezia Giulia

Foto Fabrizio Corradetti/LaPresse Nella foto: il Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga

TORINO – Meno burocrazia, più responsabilità dei cittadini, meno pressione sugli ospedali in un cammino verso la normalità. È il pensiero del presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervistato da La Stampa. “Vorrei chiarire che la Conferenza non ha chiesto di allentare le misure di sicurezza ma di ottimizzare le risorse che abbiamo per essere il più efficaci possibili cercando ovviamente di tenere insieme le esigenze dei cittadini che anelano a un percorso di normalizzazione. E questo non significa sottovalutare o non voler più affrontare la pandemia ma vuol dire non gravare con la burocrazia e tutelare maggiormente la salute”, precisa.

Ad esempio: “Prendiamo le zone colorate: oggi abbiamo dei decreti che di fatto superano già le restrizioni e le suddivisioni dei colori. Il vaccinato che si trova in zona arancione può fare esattamente le stesse cose che faceva quando era in zona bianca. E allora perché gravare con altre regole, decreti e orpelli che semplicemente creano confusione ma non hanno alcun risultato pratico? Abbiamo proposto questo documento delle Regioni in maniera razionale non incosciente”.

Allentare la sorveglianza nelle scuole? “Non solo”, “noi diciamo: andiamo ad isolare i sintomatici positivi e tracciamo solo loro. Dopodiché se uno è contagiato ma asintomatico deve comunque stare in autosorveglianza, esattamente come accadeva prima per altri virus. Noi in sostanza diciamo soltanto che è inutile tracciare chi non è sintomatico semplicemente perché è impossibile, soprattutto con i numeri della variante Omicron e non solo da noi ma in tutto il mondo, col risultato che si impegna personale sanitario in questo momento preziosissimo per fare qualcosa che non da risultati”.

In questo modo “libereremmo delle risorse sanitarie notevoli. E non mi pare poco. Non è forse meglio utilizzare queste persone per la medicina sul territorio o negli ospedali e per tutte quelle attività realmente utili? Per questo diciamo che le nostre proposte sono a tutela della salute. In questo modo infatti potremmo fronteggiare meglio anche per patologie diverse dal Covid”. Per quanto riguarda gli ospedali, secondo Fedriga bisgona conteggiare “solo chi entra perché è davvero ricoverato per il Covid e non chiunque si riveli contagiato. Cioè se uno entra in ospedale perché si è rotto una gamba e si scopre che è asintomatico, non possiamo conteggiarlo tra i malati di Covid ma solo tra i pazienti ortopedici”.

(LaPresse)

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