Covid, in aumento casi e ricoveri: rischio regioni in giallo per Natale

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse Nella foto: Nino Cartabellotta, medico presidente della Fondazione GIMBE

MILANO – Casi di Covid in aumento, ospedali più sotto pressione e la prospettiva di una situazione più complessa con l’arrivo delle feste di Natale. É questo lo scenario che si sta delineando negli ultimi giorni per quanto riguarda la diffusione del Covid-19 nel nostro Paese. Nelle ultime 24 ore sono 12.527 i nuovi casi di registrati in Italia. Ieri il numero degli italiani che avevano scoperto di aver contratto il Covid era di 17.959.

Sale così ad almeno 5.164.780 il totale dei cittadini che hanno affrontato la malattia(compresi guariti e morti) dall’inizio della pandemia. I decessi nelle ultime 24 ore sono stati sono 79 (ieri erano 86), portando a 134.551 il numero delle vittime da febbraio 2020.

Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 4.775.676, di cui 7.098 nelle ultime 24 ore. In aumento anche il numero degli attualmente positivi, che sono 254.553, ben 5.339 rispetto ieri. Dati che ricordano da vicino quelli di fine maggio. All’epoca però la curva epidemica stava diminuendo, mentre nelle ultime settimane si muove in controtendenza.

I tamponi – sia molecolari sia antigenici – effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 312.828, ben 251.870 in meno rispetto a ieri quando il numero si attestava a quota 564.698. Cresce però al 4% il tasso di positività, contro il 3,2% di 24 ore fa.

Una fotografia allarmante, che va di pari passo con il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Nell’ultima settimana sono aumentati del +22,4% i nuovi casi rispetto alla settimana precedente, +12% i decessi, +16,3% i ricoveri e +13,6% le terapie intensive. “Con il trend attuale di crescita dei nuovi casi, anche se l’impatto sugli ospedali è ‘ammortizzato’ dai vaccini, nelle prossime 4 settimane diverse regioni cambieranno colore”, sottolinea il presidente Nino Cartabellotta.

Cinque le regioni sopra quota mille nuovi contagiati: Veneto (+1.928 casi con tasso 5,3% calcolato su 36.256 test), Emilia-Romana (+1.656 casi con tasso 7,7% su 21.507 test), Lombardia (+1.486 casi con tasso 3% su 50.122 test), Lazio (+1.376 casi con tasso 5% su 27.201 test) e Piemonte (+1.215 casi con tasso 2,5% su 48.798 test).

A lanciare un’allerta è anche Agenas, che in un report aggiornato a ieri scrive come il 6 Regioni le terapie intensive abbiano superato la soglia del 10% di occupazione. Un parametro che – insieme all’incidenza oltre 50 contagiati per 100.000 abitanti e a quello dei ricoveri ordinari sopra al 15% – fa scattare la zona gialla. Due regioni sono già in giallo: Friuli Venezia Giulia (15% di intensive e 23% di ricoveri ordinari, con il rischio di scivolare in arancione nelle prossime settimane) e la Provincia di Bolzano (17% intensive e 19% ricoveri).

A queste si aggiunge la Provincia di Trento, dove le rianimazioni sono occupate per il 17% ma i ricoveri ordinari sono al 12%, il Veneto (12% di intensive, 11% ricoveri ordinari), le Marche, la Liguria e il Lazio (con il 12% sia per le intensive che per i ricoveri). Vicina alla zona gialla anche la Calabria, con il 17% di ricoveri ordinari e le intensive al 9%. Ancora sotto i limiti, anche se non lontana, la Lombardia, con le terapie intensive (al 9%) e i ricoveri ordinari (al 13%) in aumento . Se il trend non si dovesse invertire, per tutte queste Regioni il Natale potrebbe essere in giallo.(LaPresse)

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