Covid, Liguria: tamponi in farmacia, prezzi calmierati e richieste in aumento

"I tamponi che si fanno in farmacia sono solo quelli antigenici rapidi, in Liguria sono circa 200 le farmacie che hanno il servizio attivo a livello ligure".

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

GENOVA– “I tamponi che si fanno in farmacia sono solo quelli antigenici rapidi, in Liguria sono circa 200 le farmacie che hanno il servizio attivo a livello ligure. La maggior parte ha aderito al protocollo d’intesa nazionale stipulato ad agosto per calmierare i prezzi e dava un range ben preciso: i costi sono fissati oggi ad un massimo di 15 euro, per i ragazzi tra i 12 e i 18 anni invece di 8 euro”. Questo è il quadro in Liguria dell’andamento dei prezzi legato ai tamponi effettuabili nel circuito delle farmacie della regione: a fare il punto con LaPresse Giuseppe Castello, presidente di Federfarma Genova, che racconta nel dettaglio il servizio offerto dalle farmacie liguri. Per quanto riguarda i tamponi nelle farmacie in Liguria sono circa 200 su tutta la regione gli esercizi che aderiscono al servizio, su Genova 1/3 circa delle farmacie. Anche prima del protocollo nazionale il prezzo era già calmierato ad un massimo di 20 euro: qui, su appuntamento, possono essere svolti solo tamponi antigenici rapidi in caso di necessità e se non si hanno sintomi o contatti stretti con positivi, richieste in aumento da quando è stato introdotto l’obbligo del green pass per chi non ha ancora la certificazione, non ha ancora completato il ciclo vaccinale o pur vaccinato ha necessità di un certificato che attesti la negatività al covid.

Sul numero complessivo di tamponi antigenici eseguiti sulle 24 ore, quello riportato ad esempio dal bollettino quotidiano sull’andamento del virus (ieri ad esempio poco più di 1000), si stima che circa l’80% venga svolto nel circuito delle farmacie territoriali. “C’è una notevole richiesta – sottolinea Castello – i numeri sono obiettivamente aumentati rispetto ad un mese fa: c’è una maggiore richiesta per innumerevoli motivi, c’è chi lo fa perché deve partecipare a feste, matrimoni, battesimi, ragazzi che pur essendo vaccinati per ragioni sportive devono produrre un tampone negativo, e poi c’è il novero di chi non vuole vaccinarsi e deve produrre un tampone negativo magari per lavoro”.

LaPresse

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