Covid, Mattarella: “Da manifestazioni aumento contagi, il tempo della responsabilità non è concluso”

Foto Paolo Giandotti / Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse in foto Sergio Mattarella

ROMA “Il tempo della responsabilità non è concluso”. Sergio Mattarella incontra i sindaci nell’annuale assemblea, che quest’anno si svolge a Parma “ponte verso la ripartenza”, e in questa terra del Nord, martoriata dalla pandemia, e con di fronte la platea dei primi cittadini d’Italia che sono stati “decisivi per far fronte al Covid”, richiama il Paese a non abbassare la guardia.

“Abbiamo dato dimostrazione di saggezza e volontà di ripresa. E’ stato fatto un grande lavoro. Occorre adesso prevenire e contrastare le ulteriori, pericolose insidie, che provengono dai nuovi contagi”, è l’appello. L’Italia sta ripartendo da un periodo durissimo, “grazie ai vaccini – e grazie al senso di responsabilità e al rispetto degli altri e delle regole manifestati dalla quasi totalità dei nostri concittadini – siamo riusciti a superare il tornante più impervio, abbiamo riconquistato importanti spazi di normalità, di libertà, e siamo incamminati su un percorso nuovo dove si può tornare a progettare, a costruire, a operare per un futuro migliore anche rispetto a quello che si presentava prima della comparsa della pandemia, come dimostra l’andamento della nostra economia”.

Per questo, è l’avvertimento di Mattarella, “non possiamo rimuovere le cautele, perché abbiamo oggi davanti a noi opportunità inedite e potenzialità, che hanno acquisito caratteri di concretezza grazie anche a scelte europee di alto valore politico”. Il capo dello Stato, insomma, nel (forse) ultimo incontro con i comuni, manda un messaggio chiaro a chi alimenta l’ipotesi di un ‘liberi tutti’, rimarcando la necessità di non abbandonare le regole che ci hanno permesso di uscire da un tunnel, che tuttavia non è ancora definitivamente alle spalle.

Da qui il monito contro le piazze no-Vax, quelle di Roma, Trieste e Milano, alle quale il capo dello Stato si rivolge senza filtri: “Manifestazioni non sempre autorizzate hanno tentato di far passare come libera manifestazione del pensiero l’attacco recato, in alcune delle nostre città, al libero svolgersi delle attività” e “hanno provocato un pericoloso incremento del contagio”. E poi la bordata: “Le forme legittime di dissenso non possono mai sopraffare il dovere civico di proteggere i più deboli: dobbiamo sconfiggere il virus, non attaccare gli strumenti che lo combattono”.

La salute pubblica insomma, resta il faro da perseguire. E come garante della Costituzione, il capo dello Stato, non ha nessuna intenzione di indietreggiare anche di fronte ad atti di vandalismo e di violenza “gravi e inammissibili” che “suscitano qualche preoccupazione” e che sembrano “raffigurarsi come tasselli, più o meno consapevoli, di una intenzione che pone in discussione le basi stesse della nostra convivenza”.

Un discorso asciutto, interrotto più volte da applausi scroscianti dalla platea, durante il quale, come negli anni precedenti, Mattarella riconosce ai sindaci un ruolo fondamentale nel tessuto sociale, unico nella lotta alla pandemia. “La democrazia è la base della vita della Repubblica: se si indebolisce nella vita dei Comuni – come di ogni livello istituzionale – ne risente l’intera società”, scandisce. ‘Rinasce l’Italia.

I Comuni al centro della nuova stagione’ è il titolo dell’assemblea dell’Anci, che Mattarella legge come una chiara assunzione di responsabilità che compete proprio alle municipalità a partire dai progetti inseriti nel PNRR. “Non possiamo vanificare la grande opportunità che si presenta avanti a noi. È la nostra priorità. Ad essa vanno subordinati interessi parziali”, dice Mattarella. Nessuna bandierina, dunque, politica e partitica, nessun egoismo di parte, deve intaccarne il cuore, se non l’obiettivo di sfruttarlo al massimo per il bene del Paese. E in questo progetto di futuro dell’Italia l’inquilino del Colle non ha dubbi: “I Comuni devono essere anche essi protagonisti”.(LaPresse)

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