Covid, Speranza: “Non torneremo all’epoca dei divieti ma i positivi restino isolati”

Le parole della ministra della Salute

Foto Fabio Frustaci /POOL Ansa / LaPresse Nella foto: Roberto Speranza

ROMA – “In questo momento una cosa del genere non è in discussione. Chi è contagiato deve stare a casa. Oggi in isolamento ci sono 650 mila persone, non è immaginabile dire loro che possono andare in giro”. Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un’intervista a Repubblica in merito alla proposta di togliere la misura dell’isolamento per le persone positive al covid.

“Abbiamo gradualmente superato il grosso degli obblighi e non sono all’ordine del giorno revisioni delle misure. Non avere restrizioni non significa però che non contino i comportamenti individuali e le raccomandazioni, La sfida adesso è quella di puntare sulla responsabilità dei singoli. Ad esempio, le mascherine continuano ad essere raccomodate in certe situazioni. Conosciamo bene il virus e sappiamo cosa fare”, aggiunge. E in merito ai vaccini “Sono stati il ‘game changer’. Sono efficaci e sicuri, lo dicono una valanga di numeri. Una cosa è certa: la campagna di vaccinazione ripartirà con i richiami autunnali. Nell’ultima riunione con gli interlocutori europei, in Lussemburgo, abbiamo deciso di muoverci insieme. Useremo i nuovi vaccini adattati. Ci sarà un ampliamento delle fasce anagrafiche coinvolte, sempre a partire dalle persone fragili. Dove verrà messa l’asticella, il limite di età sopra il quale sarà raccomandato il vaccino, però ce lo diranno Ema, l’agenzia del farmaco europea, e Ecdc, il centro per il controllo delle malattie. Per ora, comunque, non mi risulta che sarà tutta la popolazione ma una parte ampia”.

(LaPresse)

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