Crollo Ponte Morandi, 20 indagati: c’è anche Autostrade

Le accuse sono di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti

GENOVA – Tra gli indagati per il crollo del Ponte Morandi ci sono anche Autostrade per l’Italia e Spea Engineering. Gli atti della Procura di Genova sono arrivati. Ha iscritto nel registro degli indagati venti persone e anche la società che gestisce le autostrade italiane. Le accuse sono pesanti. Omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. Autostrade e Spea rispondono di omicidio colposo plurimo aggravato e del mancato rispetto della normativa anti infortunistica vigente. Il premier Conte assicura di non voler fare sconti a nessuno, il governatore della Liguria Toti chiede che la concessione non venga ritirata.

Conte: non faremo sconti a nessuno, non posso dire oggi che si va verso nazionalizzazione

Non faremo sconti a un concessionario dopo una simile tragedia“, così il premier Giuseppe Conte dalle zone colpite dal sisma ad Ischia. “Non posso dire oggi che va verso la nazionalizzazione – ha aggiunto – a noi interessa tutelare il patrimonio dello Stato. Ed ovviamente avere le massime garanzia di tutela della incolumità del nostri cittadini“. Che ha poi indicato le strade percorribili: “Se tutto ciò avverrà attraverso la nazionalizzazione o una nuova gara con condizioni contrattuali diverse, si vedrà“.

Toti chiede di non revocare le concessioni: “La priorità è Genova”

Il governatore della Liguria Giovanni Toti chiede di non revocare nessuna concessione, per evitare ritardi. Per Toti la priorità ora deve essere Genova: “Ho chiesto al governo che questo non avvenga. Credo che questo non sia utile a Genova, alla Liguria e a tutto il paese. Credo sia giusto rivedere il sistema delle concessioni e che se ne discuta in Parlamento. Ma ho chiesto che tutto questo non rallenti la ricostruzione di Genova che non serve solo alla città di Genova e alla Liguria ma a tutto il paese”.

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