Dazi, l’Europarlamento contro il negoziato Ue-Usa. E Trump alza i toni

Differenza di vedute tra l'Europarlamento e il tycoon

(Photo by FREDERICK FLORIN / AFP)

MILANO – Se sul fronte cinese il presidente Donald Trump continua a ostentare ottimismo, confermando ancora una volta che i colloqui “stanno andando molto bene” e che gli Stati uniti sono sulla via giusta per ottenere ciò che vogliono “in tempi relativamente rapidi”, per Washington sembra complicarsi la partita aperta con Bruxelles. A infliggere un inaspettato colpo agli sforzi delle due parti per evitare un conflitto commerciale è stato infatti il Parlamento europeo, che si è espresso contro l’avvio dei negoziati: a Strasburgo, i voti contrari all’approvazione di un mandato alla Ue per dare il via ai colloqui sono stati 223, quelli a favore 198, mentre le astensioni sono state 37. Un segnale importante, se si considera che l’Europarlamento ha in questa fase solo un ruolo consultivo, mentre avrà l’ultima parola se e quando si concluderà un accordo.

Differenza di vedute tra l’Europarlamento e il tycoon

Non pare quindi un caso che l’inquilino della Casa Bianca abbia subito rilasciato dichiarazioni belligeranti. “L’Unione europea ci tratta in modo molto, molto scorretto”, ha detto ai i cronisti. “Sono disposti a parlare con noi. Se non ci parleranno faremo qualcosa di economicamente severo. Imporremo dazi sui molti dei loro prodotti in entrata”, ha poi aggiunto, concludendo che “probabilmente funzionerà. Stanno negoziando”.

L’impressione, a dire il vero, è che l’Europa fatichi a trovare una posizione unitaria. Da una parte la Germania, sotto pressione di fronte alla minaccia di dazi che andrebbero a colpire il fondamentale settore dell’auto. Dall’altra la Francia, più orientata a prendere tempo considerate le proprie tensioni interne e l’avvicinarsi delle elezioni europee. Prima del voto la commissaria per il Commercio, Cecilia Malmstrom, si è detta pienamente consapevole del fatto che molti europarlamentari temessero che la Commissione stesse “negoziando sotto minaccia”, ma ha comunque voluto lanciare un appello alla coesione. “Spero sinceramente che supporterete il negoziato. L’unità è la nostra forza”, è stato l’invito della politica svedese, che la maggioranza dell’assemblea non ha però voluto raccogliere.

(AWE/AFP)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome