Ddl Zan, Cirinnà: “Oltre 40 piazze contro l’affossamento, il Pd è con loro”

"Sono già 44, e stanno aumentando di ora in ora, le piazze convocate dalla comunità e dal movimento LGBT+ italiano per reagire all’affossamento in Senato del ddl Zan. A queste piazze va la mia solidarietà, il mio sostegno, il mio grazie: lì dove non potrò essere fisicamente, sono e sarò presente con il cuore"

ROMA – “Sono già 44, e stanno aumentando di ora in ora, le piazze convocate dalla comunità e dal movimento LGBT+ italiano per reagire all’affossamento in Senato del ddl Zan. A queste piazze va la mia solidarietà, il mio sostegno, il mio grazie: lì dove non potrò essere fisicamente, sono e sarò presente con il cuore. Una mobilitazione imponente, che porta un messaggio chiaro: non sarà un voto procedurale -non nel merito quindi- a fermare il cammino dei diritti nel nostro Paese”. Così su Facebook la senatrice Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd. “Un voto che ha responsabilità evidenti: nonostante il ridicolo tentativo di scaricarle su Pd, M5s e Leu, è noto a tutte e tutti – ed è chiaro soprattutto a quelle piazze – che l’esito del voto di mercoledì scorso è la diretta conseguenza della diga aperta, in Senato, dal voltafaccia di Italia Viva. Renzi e i suoi, dopo aver sostenuto e votato il ddl alla Camera, hanno fatto venir meno il loro appoggio in Senato, sostenendo – contro ogni evidenza – che con poche modifiche al testo sarebbe stato possibile raggiungere un accordo con la Lega e le destre. Non mi interessa sapere quanta e quale acqua si sia infilata in quella diga. Quel che importa è che è stato quel cedimento, che tradiva il voto di Iv alla Camera, a condurre all’affossamento del ddl Zan”.

“La posizione del Pd è stata ferma, coerente, chiara: nessuna mediazione al ribasso”, prosegue Cirinnà. “Il testo Zan era un buon testo, condiviso con tutti i deputati e i senatori Pd della commissione Giustizia, già mediato per oltre un anno alla Camera grazie al lavoro prezioso di Alessandro Zan e Laura Boldrini con cui ho lavorato quotidianamente. L’approvazione del testo non poteva avvenire cedendo al ricatto di escludere soggettività, a partire dalle persone trans*, che nel riconoscimento dell’identità di genere trovano l’unica tutela possibile. D’altra parte, la disponibilità al dialogo manifestata dal Segretario Letta già domenica sera è stata ignorata: e il voto favorevole alla tagliola ha impedito ogni possibile confronto nel merito. Nessuna posizione populista – continua la senatrice – nonostante le accuse che ci vengono rivolte da chi evidentemente non sa come giustificarsi; ma solo la difesa della giustizia, dell’eguaglianza, della pari dignità di ogni persona. Una posizione che è frutto della determinazione del segretario Letta, assieme a tutto il gruppo dirigente, a partire dalla capogruppo Malpezzi; una posizione giusta, come dimostra l’accoglienza riservata a esponenti del PD nelle piazze di queste ore. Per questo, rivolgo un appello a tutte le Federazioni locali, alle militanti e ai militanti del Partito democratico: uniamoci alla mobilitazione, siamo presenti con le nostre bandiere, senza paura e con orgoglio. La nostra lealtà verso la comunità LGBT+ e il nostro coraggio sono stati riconosciuti e, nonostante la sconfitta parlamentare, le piazze ci stanno accogliendo con calore. Questa profonda sintonia con la parte migliore del Paese è un patrimonio prezioso, che non deve essere disperso e darà al Pd la forza di continuare la propria battaglia per i diritti e per l’eguaglianza”.

LaPresse

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