Ddl Zan, Riccardi: “La nota viene da ambienti del clero italiano e non dal Papa”

Le parole del fondatore della Comunità di Sant’Egidio

Andrea Riccardi (Foto Vincenzo Livieri - LaPresse)

MILANO – “Avevo visto nei mesi scorsi una linea della Cei molto equilibrata in merito. Presentava giuste preoccupazioni nei confronti di questa legge, ma senza assolutizzazioni e insieme concorde in un impegno contro l’omofobia e ogni discriminazione”. Lo ha detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, in un’intervista a ‘La Repubblica’. “Questo passo è una vicenda un po’ particolare – aggiunge Riccardi – . Credo che provenga più che altro da ambienti italiani della Segreteria di Stato. I motivi non li conosco fino in fondo. Va però detto che è un passo riservato e che tale probabilmente doveva restare anche nella sua sofisticata diplomazia. In ogni caso – aggiunge Riccardi – è una Nota molto rara nelle relazioni fra Santa Sede e governo italiano. In genere si usa il telefono, l’incontro, e non un testo scritto che sembra voler evidenziare – ma nessuno può dire che le cose stiano davvero così – che il dialogo è arrivato a un punto morto per cui si vuole fare stato. Per questo sottolineo la particolarità di questo passo”.

(LaPresse)

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