De Luca e gli alleati multicolor: Pd e 5 Stelle messi nell’angolo

Coalizione alle prese con i diktat sui nomi: alta tensione sulle liste. Appoggio a Mastella, patto anche con diversi caldoriani

La regia di Vincenzo De Luca, le nuove alleanze, i giochi di potere, la voglia di imporre la linea al Pd e al Movimento 5 Stelle. A Caserta ci è riuscito in parte, a Napoli ci sta provando ma Gaetano Manfredi oppone una timida resistenza, Vincenzo De Luca e le sue liste hanno invaso le coalizioni di centrosinistra meno di centrosinistra che si siano mai viste. Nella coalizione napoletana ci sono al tavolo delle trattative pentastellati come Alessandro Amitrano, Valeria Ciarambino, Gilda Sportiello moderati deluchiani come Enzo Varriale, ci sono ex dema come Giovanni Pagano e Roberta Gaeta, renziani come Apostolos Paipais e diversi fedelissimi come David Lebro, Francesco Borrelli e alleati di data più recente come Fulvio Frezza. E poi compaiono nomi ‘rossi’ come Sandro Fucito, berlusconiani come Stanislao Lanzotti e sinistra ancora più estrema con nomi come Sergio D’Angelo. C’è davvero di tutto, la costante è che De Luca vuole invadere la coalizione napoletana, e non solo quella, con le sue liste. E sta imponendo accordi a destra e a manca, come nel caso di Benevento, dove Clemente Mastella si è candidato, è al tavolo anche per Napoli, e avrà ancora il suo appoggio. L’appello dello staff di Manfredi alla coalizione per stringere i tempi con le candidature ha rivelato due aspetti: la folla di ex Dema che sono all’interno della coalizione, e quanto incidano gli uomini del governatore, basti pensare che al tavolo ci sono anche i rappresentanti di Per e Giuseppe De Mita, fresco di nomina proprio in Regione Campania. Per evitare che il presidente e i suoi facciano il bello e il cattivo tempo, il capo staff di Manfredi, Carlo Puca, si è sincerato di porre un freno: “In questa fase è assolutamente sconsigliato fare dei nomi, quindi vi invito a evitare di proporli, sia a me, sia in giro, anche per non esporli a inutili attenzioni mediatiche. Soltanto dopo aver individuato le aree di influenza delle singole liste, anche sulla base delle loro motivazioni, lavoreremo sui nomi dei potenziali presidenti. Come? Coinvolgendo i rappresentanti delle liste soltanto sulle municipalità da loro indicate ed esaminando i profili dei candidati proposti da voi sulla base dei paletti fissati da Manfredi, nella certezza che emergeranno anche delle candidature condivise da più forze politiche e civiche. Siamo sicuri che con questo metodo i candidati presidente risulteranno graditi all’intera coalizione”. L’unico che i nomi li ha è proprio De Luca, gli altri sono in netta difficoltà e cercano uno strapuntino nell’accozzaglia multicolor che accompagna la corsa dell’ex rettore. De Luca intende mostrare i muscoli e approfittare del prevedibile crollo dei 5 Stelle e di un Pd che fatica ad arginarlo. Per governare ancora a lungo sulla Campania, anche oltre il secondo mandato.

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