De Luca: “No al rompete le righe o fermo i treni e metto in quarantena”

Il governatore della Campania usa toni forti

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Vincenzo De Luca

ROMA – “La mia convinzione è che questo sia l’unico campo nel quale non si possa sbagliare. Non possiamo dire ‘partiamo, vediamo e poi magari correggiamo per strada’. Se prendessimo decisioni che dopo due settimane alimentano un contagio generalizzato sarebbe una tragedia, dovremmo chiudere di nuovo tutto. Ma, dopo un mese e mezzo di quarantena, un’altra stagione come questa il Paese non la reggerebbe. Dunque non possiamo sbagliare”. Ne è convinto Vincenzo De Luca, governatore della Campania, dipinto come un imperatore che chiude le frontiere.

“Il vizio delle banalizzazioni caricaturali e l’abitudine di parlare senza sapere, è dura a morire. Salverò i miei polmoni dal virus – a Dio piacendo – ma non il mio fegato dagli imbecilli. Partiamo dai fatti. Noi abbiamo una situazione di questo tipo: nel Sud nel complesso si è contenuto il contagio; in alcune regioni del Nord ancora oggi si registrano da 400 a 1.000 contagi in più. È evidente allora” conclude De Luca “che non si può dire che il problema è alle nostre spalle nonostante alcune tendenze positive”.

(LaPresse)

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