Di Maio espelle De Vito: “Non lo caccio io, ma i nostri valori”. I ‘principi’ 5 Stelle a correnti alterne

Il leader caccia De Vito dal Movimento 5 Stelle. Ma i principi dei grillini vengono applicati a correnti alterne

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – Nel giorno in cui il Senato dovrà votare se concedere o meno l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso Diciotti per sequestro di persona, il Movimento 5 Stelle è alle prese con un’altra gatta da pelare per questioni giudiziarie. L’arresto del presidente del consiglio comunale pentastellato Marcello De Vito ha costretto Luigi Di Maio ad intervenire immediatamente espellendolo dal M5S. Intanto le polemiche sono esplose e riguardano diversi aspetti. C’è chi si è scagliato contro la doppia morale pentastellata su casi giudiziari, chi ha sottolineato la differenza di trattamento con altri casi, compreso l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini. L’espulsione diretta di De Vito senza passare per i probiviri potrebbe essere una toppa peggio del buco.

Di Maio espelle De Vito

Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri. Quanto emerge in queste ore oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ognuno di noi, a ogni portavoce del MoVimento nelle istituzioni, ad ogni attivista che si fa il mazzo ogni giorno per questo progetto“, ha tuonato Di Maio in un post Facebook. Posizione netta e dura, ma molto differente rispetto ad altri casi simili in cui si è aspettato il responso della magistratura. Molti differente rispetto al comportamento dei 5 Stelle sul caso Salvini oggi in Senato. Sia pure in carcere, anche sul caso De Vito c’è la presunzione di innocenza fino a sentenza emessa. “Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del MoVimento, è inaccettabile“, afferma Di Maio. Una excusatio non petita.
De Vito non lo caccio io, lo caccia la nostra anima, lo cacciano i nostri principi morali, i nostri anticorpi”, conclude il vicepremier. Comportamento molto diverso da altre situazioni analoghe.

Virginia Raggi: “A Roma non c’è spazio per la corruzione”

La presa di posizione così netta non arriva solo da Di Maio ma da tanti rappresentanti pentastellati. Dal Campidoglio è la stessa sindaca di Roma Virgina Raggi a parlare: “Nessuno sconto. A Roma non c’è spazio per la corruzione. Chi ha sbagliato non avrà alcuno sconto da parte di questa amministrazione”. De Vito già da stasera non figurerà più tra gli iscritti al Movimento. Forte presa di posizione anche da Roberta Lombardi, vicinissima da sempre a De Vito stesso: “Gravissime le accuse che hanno portato all’arresto di Marcello De Vito. Ripongo la massima fiducia nel lavoro della magistratura con l’auspicio che si faccia chiarezza al più presto su questa inquietante vicenda. L’onestà deve essere sempre la nostra stella polare“.

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