Europee, Rossi: “Orban e Salvini non devono comandare, serve una lista unitaria”

"Orban e Salvini non devono comandare in Europa"

Foto Iacopo Giannini/LaPresse in foto Enrico Rossi

FIRENZE – Europee, Rossi: “Orban e Salvini non devono comandare, serve una lista unitaria”. “Orban e Salvini non devono comandare in Europa. Lo scontro in Europa sarà tra progressisti, socialisti, liberali e verdi, da una parte, e destra dei popolari e dei conservatori amica dei nazionalpopulisti, di Orban e di Salvini. Oggi il Partito Popolare Europeo, quello della Merkel e di Berlusconi, deciderà sull’espulsione di Orban. In realtà non deciderà nulla perché quel partito non vuole rinunciare ai voti di estrema destra e aspetterà il risultato delle elezioni, limitandosi a rinviare”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

“Orban – sottolinea Rossi – è un leader nazionalista e post fascista che rivendica apertamente l’idea della democrazia illiberale; nel suo Paese è amico di gruppi razzisti e antisemiti, ha messo sotto vigilanza la libertà di stampa, ha ridotto l’indipendenza della giustizia e ha emanato leggi che obbligano i lavoratori a fare gli straordinari che potranno essere pagati a piacimento dei padroni. La Lega di Salvini è profondamente amica di Orban e Forza Italia come gran parte del PPE non vuole prendere una decisione di rottura. Il presidente Tajani ha detto che il fascismo, a parte la guerra e qualche altro crimine, in fondo ha fatto tante cose buone”.

“Non si devono neppure dimenticare – prosegue il presidente della Toscana – le simpatie di Grillo verso l’Ungheria di Orban, indicato come esempio di buon governo. Timmermans, candidato a presidente della Commissione per i socialisti europei, ha detto che votare PPE può portare i sovranisti al potere. Questo è in gioco alle elezioni europee. Per questo -conclude – io penso che occorre costruire una lista unitaria e aperta che lanci un messaggio chiaro e forte per un’Europa sociale e per la fine dell’austerità e che sfidi in campo aperto i nazionalpopulisti”.

(LaPresse)

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