Docente uccisa dal compagno, flash mob davanti la casa della vittima

Flash mob di politici e associazioni davanti alla palazzina dove abitava Ornella Pinto, assassinata dal compagno nel quartiere San Carlo Arena. Il presidente della Municipalità Poggiani e don Enzo Marzocchi: “Serve denunciare”

Napoli – E’ l’ora del silenzio. Le lancette hanno fatto un giro completo d’orologio dall’omicidio di Ornella Pinto. E in città non si parla d’altro. Possibile che sia accaduto ancora? Ieri di nuovo la passerella di associazioni e politici davanti casa della vittima. Ormai un rituale. Flash mob per urlare che “così non si può andare avanti”, per dirla con il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani. Nelle prime ore della mattina, con l’associazione Forti Guerriere e don Vincenzo Marzocchi, decano di zona, sono già davanti alla palazzina. Qui depongono fiori ed un paio di scarpe rosse.

Sotto all’abitazione della 39enne, uccisa a coltellate dal compagno la notte precedente. Un biglietto scritto in corsivo recita: “Nessuna si salva da sola. Forse anche la tua vita poteva essere risparmiata. Teniamoci strette, che non accada più. Ciao Ornella”. Insegnava al liceo artistico in via Santi Apostoli. Qui la ricordano tutti. I vicini scendono e formano un cordone umano intorno al ‘picchetto’ sul marciapiede. “E un piccolo gesto, testimonianza di vicinanza alla famiglia, per tutte quelle donne che in questo momento sono vittime di abusi e violenze da parte degli uomini”, spiega Poggiani. Don Vincenzo Marzocchi rimarca: “La chiesa oggi è presente. Ma bisogna denunciare e avere il coraggio di dire basta. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare”.

Intanto è previsto per metà settimana un nuovo sit-in davanti all’Albergo dei Poveri, per sensibilizzare cittadini e istituzioni sul tema della violenza sulle donne. Poche ore più tardi il consigliere Francesco Emilio Borrelli non usa mezze parole: “Ornella Pinto, che a maggio avrebbe compiuto 40 anni, è stata trafitta con 15 coltellate dall’ex all’interno della loro abitazione di via Cavolino all’Arenaccia, nel cuore di Napoli. La donna, deceduta poco dopo le 10 del mattino, lascia un figlio di due anni. Ornella è la figlia di una persona, che ho avuto la fortuna di conoscere, un gran lavoratore, un uomo mite e corretto, esponente del sindacato Uiltucs, candidato per i Verdi alle regionali del 2015. Non oso immaginare il dolore che provano lui e la sua famiglia. Tutto questo non è giusto”.

La fuga confusa lungo l’autostrada del Sole di Giuseppe Iacomino, è finita quasi subito. Poco dopo Terni. L’albergatore 42enne di Ercolano si è presentato ai carabinieri, con addosso ancora i vestiti sporchi del sangue della sua compagna. È il tredicesimo femminicidio dall’inizio dell’anno in Italia. Quindici coltellate di cui nove ai polmoni. Ornella Pinto è morta dopo essere stata soccorsa dal 118 e trasportata in codice rosso all’ospedale Cardarelli. Erano insieme da circa sei anni. E’ accaduto tutto al culmine di una lite furibonda nell’appartamento in via Filippo Cavolino nel quartiere San Carlo all’Arena alle 4 e 20 del mattino.

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