Editoria, Modena(FI): inaccettabili attacchi Crimi e Di Maio a stampa

"Gli attacchi di Crimi e Di Maio alla libera stampa, ai giornalisti, all'informazione hanno il sapore amaro di chi concepisce una delle libertà fondamentali garantite dalla Costituzione, come un disvalore".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Roma, 12 set. (LaPresse) – “Gli attacchi di Crimi e Di Maio alla libera stampa, ai giornalisti, all’informazione hanno il sapore amaro di chi concepisce una delle libertà fondamentali garantite dalla Costituzione, come un disvalore. I pentastellati fanno tornare alla mente la Fattoria degli animali e il Grande Fratello scritti da Orwell”. Così la senatrice di Forza Italia, Fiammetta Modena. “Nel caso non sappiano a cosa ci si riferisca – osserva la senatrice – il primo è un libro allegorico del 1945: gli animali, stanchi dello sfruttamento dell’uomo si ribellano, cacciano il padrone e diventano poi succubi dei maiali, diventati sempre più simili all’uomo. Il secondo non è un reality show, ma un personaggio immaginario del testo ‘1984’ , pubblicato nel 1949. Le principali città sono sorvegliate da un misterioso dittatore e da pattuglie di psicopolizia. Chi non riconosce il condizionamento del “Grande Fratello” è torturato fino a quando non lo accetta supinamente. Vogliamo un mondo così?”.

aggiunge Modena 

“Un mondo dove si dica obbligatoriamente che Crimi e Di Maio sono buoni, bravi, belli e dotti? Gli esponenti grillini dovrebbero avere ben altre preoccupazioni: il mondo della stampa, della comunicazione in generale, ha lasciato sul campo fior fior di professionisti, di ragazzi entusiasti del mestiere di giornalista, travolti dalla rivoluzione digitale, dalla concorrenza del web, in ogni forma. I cittadini italiani sono talmente bersagliati dalle notizie, da non riuscire, a volte, nè a trattenerle in testa, perdendo quindi la memoria storica, nè a selezionarle, tra giuste e false”. “Questi sono i temi all’ordine del giorno dell’editoria e dei media: lavoro, occupazione, libertà di informazione e lotta alle notizie false. Non la guerra ai commentatori poco graditi”, conclude.

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